Google chiama Levi’s risponde, nasce il giubbotto intelligente

Google chiama Levi’s risponde, nasce il giubbotto intelligente

Letteralmente parlando, la migliore interpretazione di tecnologia indossabile è quella collegata a un capo di abbigliamento. Un settore ancora poco conosciuto al grande pubblico, ma da diverso tempo al centro dell’attenzione di alcuni grandi nomi dei rispettivi settori.

Il migliore esempio è l’ultima novità presentata da Google in partnership con Levi’s. Uno dei tanti progetti avviati e seguiti dall’azienda californiana, si occupa infatti di inserire funzionalità interattive nell’abbigliamento comune. Project Jaquard intende inoltre raggiungere lo scopo senza snaturare gestualità con le quali si è preso confidenza per anni. Alla base della ricerca, una nuova categoria di filati, in grado di trasmettere i dati e consentire quindi la tessitura di indumenti come vere e proprie superfici interattive.

La ricerca è giunta a un livello decisamente interessante, al punto che sono stati presentati filati difficili da distinguere rispetto a quelli usuali, se non all’occhio di un esperto. La combinazione giusta è stata individuata unendo leghe metalliche sottili con filati naturali e sintetici come cotone, poliestere o seta. Il risultato è abbastanza robusto da essere trattato con qualsiasi telaio industriale. Il materiale inoltre, si presta a una piena integrazione con sensori. Per esempio, dall’aspetto di un comune bottone, utile anche a contenere la necessaria parte di elettronica, con connettori e microcircuiti tanto piccoli quanto sofisticati.

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L’idea è interpretare gesti o comandi tattili per trasmetterli allo smartphone o un altro apparato in grado di elaborare i segnali e agire di conseguenza secondo le relative app. Si parla naturalmente di grandi prospettive in ambito consumer, basti pensare per esempio alla possibilità di ricevere o inviare notifiche guidando una bicicletta senza staccare le mani dal manubrio, ma anche in ambito di processi industriali.

Ultimo aspetto importante, la tecnologia ha ormai ridotto i costi al punto da poter tranquillamente pensare di inserirli in una produzione. Spetta ora al mondo dell’industria individuarne le potenzialità e tradurle in pratica.

Il primo nome a muoversi, lascia ben sperare. Levi’s infatti, intende portare a breve sul mercato una prima interpretazione della tecnologia Jaquard di Google. Dalla collaborazione tra le due aziende è nata una versione di tessuto denim, con l’intento di arrivare presto ai primi capi in jeans connessi alla Rete. La prima idea è Commuter Trucker Jacket, un giubbotto concepito per il ciclista urbano. Oltre alla inevitabile connessione con il proprio smartphone, il wearable permette l’accesso a servizi di utilità specifica, mappe prima di tutto, ma anche di intrattenimento, una sorta di autoradio da vestire. Raggiunto l’obiettivo di attirare l’attenzione, per vedere fisicamente nei negozi la novità sarà però necessario aspettare ancora qualche tempo. Novità più precise infatti, sono promesse solo nel corso dell’anno.

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