App dopo app, cresce il caos digitale e diminuisce la sicurezza

App dopo app, cresce il caos digitale e diminuisce la sicurezza

Secondo una ricerca Kaspersky Lab l’installazione incontrollata può portare a consumare 22 MB di traffico al giorno all’oscuro dell’utente

L’abitudine a scaricare e installare nuove app sui dispositivi mobile è talmente radicata e diffusa da far passare in secondo piano alcune conseguenze potenzialmente molto pericolose per l’utente. Anche quelle all’apparenza più semplici e innocue utilizzate per gestire i dispositivi wearable, possono infatti contribuire infatti ad alimentare quello che si può definire il caos digitale, ulteriormente incoraggiato dalla crescita nella capacità di memorizzazione. Sommando tutto questo a una scarsa cura delle applicazioni, il risultato è un dispositivo vulnerabile alle minacce di sicurezza molto più di quanto si possa pensare.

L’argomento è stato al centro di uno studio Kaspersky Lab condotto su scala mondiale. Tra le indicazioni più interessanti emerse dalla ricerca, il fatto che gli utenti installano solitamente 12 app per Android al mese ma ne eliminano solo 10, aggiungendo così ogni trenta giorni due app al proprio dispositivo. Solo la metà (55%) degli intervistati aggiorna e controlla i contenuti del proprio dispositivo rimuovendo documenti e programmi inutilizzati.

Di fronte all’aumento del caos digitale crescono di importanza l’aggiornamento e la selezione del software, fondamentali per combattere i malware pronti a sfruttare le vulnerabilità e infettare il dispositivo. Tuttavia, l’indagine ha rivelato come un quarto degli utenti (28%) aggiorni le proprie app solo se obbligato, mentre il 10% provi a non farlo del tutto.

Il pericolo deriva soprattutto dal fatto che le app, con la propria attività quotidiana, possono mettere in pericolo i dati degli utenti e i relativi dispositivi. L’analisi dimostra come su 100 app Android  gestibili dagli utenti (per esempio installate o eliminate), 83 abbiano accesso a informazioni sensibili. Si parla di contatti, messaggi e dati. In alcuni casi, è addirittura possibile effettuare chiamate e inviare sms. Più spesso di quanto si possa credere, le app possono infatti agire senza il consenso dell’utente.

Ogni utente ha in media 66 app installate sul proprio dispositivo Android. Dall’analisi di un campione rappresentativo di altrettante app Android tra le più conosciute, è stato rilevato come 54 di esse si siano avviate in background senza alcuna azione da parte dell’utente, consumando in media 22 MB di traffico al giorno.

Le impostazioni permettono all’utente di controllare a cosa possono accedere e con cosa ogni programma installato possa interagire sul dispositivo. Tuttavia, l’indagine ha rilevato come solo il 40% delle persone gestisca le impostazioni di ogni applicazione sul proprio cellulare. Inoltre, solo il 32% impedisce l’installazione se non è d’accordo con il contenuto del contratto di licenza.

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