In compagnia di SmartHalo, pedalare è sempre una scelta intelligente
Pensato e creato da ciclisti, è il dispositivo ideale per trasformare qualsiasi bicicletta in una perfetta smartbikeQuando si parla di smartbike, difficilmente un discorso riesce ad andare oltre il concetto di bicicletta elettrica o a pedalata assistita. La convinzione che la tecnologia possa contribuire in modo concreto a rendere più facile la vita al ciclista urbano può sembrare un’ipotesi ancora lontana. Non serve molto però per cambiare radicalmente idea, basta scoprire SmarHalo. L’idea di un gruppo di ciclisti urbani di Montreal ha rapidamente raccolto consensi come pochi altri tra i progetti cresciuti grazie alla piattaforma di crownfunding Kickstarter. Con buona probabilità, grazie al fatto che tutti i partecipanti vivono in perfetta simbiosi con la bicicletta e coltivano l’ambizione di renderla qualcosa di più di un semplice mezzo di trasporto. Addirittura, un progetto a lungo termine in grado di cambiare la società.
Un obiettivo non così futuristico in scenari come il Canada o il Nord Europa, certamente ancora lontano dalla mentalità italiana. Anche in Italia tuttavia, non serve molto prima di apprezzare le enormi potenzialità e il fascino indiscusso di SmartHalo. Dietro un design minimalista infatti, alla sola apertura della confezione appare subito traccia della perfetta combinazione tra tecnologia e praticità, combinate in una semplicità quasi sconcertante e una grande cura dei dettagli.
Precisione a prima vista
In pratica SmartHalo è un sistema elettronico di supporto al ciclista. Prevalentemente, negli spostamenti urbani, anche se non appare del tutto fuori luogo sul manubrio di un cicloamatore. Collegato via Bluetooth allo smartphone che rimane al sicuro in una tasca o nello zaino e gestito da un’app anch’essa con molti più vantaggi che limiti, praticamente subito si rivela un alleato prezioso prima di tutto nel seguire un percorso. Indicazioni chiare senza intaccare la libertà di movimento, avvisi tempestivi e a prova di errore aiutano a pedalare anche nel traffico più congestionato con maggiore sicurezza. La stessa sicurezza garantita da una luce integrata, con opzione di accensione automatica al calare del giorno, e addirittura da un antifurto sonoro.
Per poterne toccare con mano i tanti benefici, SmartHalo deve naturalmente essere installato. Operazione solo all’apparenza impegnativa. Unico accorgimento, scaricare l’app prima di iniziare il lavoro e non dopo come avviene in genere. Questo perchè al suo interno sono contenute anche le istruzioni per il montaggio. Sono solo in inglese; tuttavia le animazioni offrono indicazioni di fronte alle quali la vera impresa è sbagliare.
La qualità del prodotto emerge infatti già dalla precisione degli strumenti inseriti per assistere il montaggio dei supporti nella giusta posizione e con i distanziali più adatti al manubrio. Unico requisito, spazio libero per circa 5 centimetri a ogni lato dell’attacco centrale. Chi ha già montato un ciclocomputer, non è escluso debba spostarlo o addirittura farne a meno. Decisione non priva di conseguenze, dal momento che SmartHalo non è concepito per fornire dati istantanei quali velocità istantanea, tempo, distanza percorsa, ecc.
Il tutto si risolve però con il fissaggio di quattro viti. Una volta verificate le misure grazie ai distanziali, è arrivato il momento di agganciare il dispositivo, collegarlo allo smartphone, attivare il GPS e mettersi a pedalare non appena visualizzato il relativo segnale. Soprattutto su un manubrio nero, l’effetto estetico si fa apprezzare. Le linee semplici permettono infatti una bella integrazione, per un risultato decisamente gradevole.
Navigazione controllata
Qua emerge subito un altro aspetto interessante. Non serve avviare manualmente la registrazione. Il movimento viene riconosciuto automaticamente. Due le opzioni per impostare la destinazione. Quella tradizionale di inserire l’indirizzo a mano, oppure aspettare di essere localizzati e indicare direttamente sulla mappa il punto di arrivo.
Da quel momento in poi, non serve distogliere lo sguardo dalla strada se non occasionalmente. All’approssimarsi di una svolta, il display a led richiama infatti l’attenzione con un segnale sonoro, cambiando colore progressivamente fino al’incrocio. Segnalati con cura anche semplici spostamenti di carreggiata e svolte in sequenza ravvicinata. In pratica, cambiare strada è quasi certamente una scelta. Anche in quel caso però, nessun problema, il ricalcolo è immediato. Inoltre, in caso di strade segnalate come pericolose (per esempio accesso consentito alle biciclette contromano in strade a senso unico), un segnale di allerta invita ad alzare il livello di attenzione.
Sulla viabilità ordinaria, l’affidabilità risulta pressochè totale. Sulle piste ciclopedonali indipendenti, emerge invece qualche limite, legato soprattutto alla precisione delle mappe. In situazioni del genere torna però utile la modalità Compass. Invece di agire da navigatore, in questo caso SmartHalo indica solo la direzione della destinazione rispetto alla marcia, lasciando al ciclista libera scelta nel come raggiungerla.
Per definizione, il ciclista è uno dei frequentatori della strada più esposto ai pericoli. Meglio quindi evitare di alzare il livello mettendoci del proprio. In condizioni di visibilità ridotta, vedere e farsi vedere diventa fondamentale. Chi, come i progettisti canadesi lo sa bene, non esita a dotarsi almeno di una luce. In questo caso, non ce n’è bisogno. Sulla parte frontale, tre led assolvono a dovere il compito. Volendo, anche con attivazione automatica.
Soprattutto per un italiano, subito dopo aver montato SmartHalo sulla propria bicicletta, uno dei pensieri immediatamente successivi è come difenderlo dai furti. In realtà, il problema non si pone, anzi. Il montaggio è stato studiato in modo da non poter intervenire sulle viti. Per staccare il dispositivo dal supporto è necessaria una chiave elettronica da tenere con sè. A meno di distruggerlo materialmente e renderlo inutile, si può stare ragionevolmente sicuri. Ancora di più, si trasforma anche in un antifurto. Una volta attivato infatti, se la bicicletta non è nel raggio d’azione dello smartphone, in caso di movimenti bruschi ripetuti, un allarme sonoro scoraggia i malintenzionati. Considerato il costo medio di una bicicletta per un uso quotidiano, una ragione già sufficiente ad affrontare la spesa di 149 dollari per l’acquisto. L’assenza di SIM non permette di inviare alcun segnale al proprietario. Tuttavia, il GPS può essere sfruttato anche per ritrovare il proprio mezzo quando non ci si ricordi dove è stato posteggiato.
Ce ne sarebbe già abbastanza per restare entusiasti. Per il vero appassionato di bicicletta però, pedalare significa anche salute, senza dimenticare la consapevolezza di garantire un contributo alla tutela dell’ambiente. Argomenti ancora non scontati per l’Italia, ma comunque da tenere in considerazione. Magari, da diffondere proprio grazie a soluzioni come questa. Motivazione e gratificazione di pedalare sono supportati anche dalla modalità Fitness. Oltre e tenere traccia dei dati abituali come distanza, tempo, velocità media e calorie bruciate, si può infatti essere anche ricompensati dal calcolo nel risparmio di CO2 immesso in atmosfera.