Una volta al polso, vívofit 4 non si stacca più, o quasi, con la ricarica annuale
Nel nuovo tracker Garmin anche display a colori e maggiore libertà d’azione nel gestire i dati
Una volta abituati ad averli sempre al polso, per i più appassionati giorno e notte, la prospettiva di doversi separare da un tracker o uno smartwatch anche per il solo tempo di una ricarica a tanti può apparire un distacco doloroso. Ancora peggio, se la carica decide di esaurirsi nel bel mezzo di una prestazione fisica.
Garmin ha risolto il problema, con vívofit 4, un tracker rinnovato anche nel display e nel design, ma soprattutto, a detta dell’azienda, con un’autonomia praticamente illimitata, in pratica superiore a un anno. In attesa di poter mettere alla prova una dichiarazione di tale portata, sicuramente una buona notizia per tanti appassionati. Se anche tale affermazione fosse vera solo in parte, per ipotesi un paio di mesi, un salto avanti comunque importante rispetto alla concorrenza.
L’attenzione Garmin non si è però limitata a questo. Con un display a otto colori e luminosità aumentata rispetto ai modelli precedenti, si sancisce di fatto un passaggio generazionale rispetto ai primi braccialetti intelligenti monocromatici. Restano inoltre confermate le caratteristiche di resistenza all’acqua e alla intemperie, tutto quanto in pratica invoglia ad averlo sempre al polso.
Pronto per l’uso anche non appena aperta la confezione, come tutti i tracker anche vívofit 4 offre il meglio di sè in abbinata all’app su smartphone o tablet. Il display, invia comunque una serie di segnali sia durante l’attività fisica sia in caso si rimanga fermi troppo a lungo rispetto alle impostazioni personalizzate.
Confermate naturalmente tutte le funzioni accessorie, dal monitoraggio del sonno, all’impostazione di obiettivi con indicazione dei relativi progressi. Come ormai usuale, in assenza di indicazioni specifiche dall’utente, la disciplina praticata viene riconosciute automaticamente qualora si tratti di camminata, corsa, bicicletta, nuoto ed ellittica. Meno scontata invece la funzione Find My Phone, utile a recuperare il proprio smartphone quando ci si dimentica dove era stato lasciato.
Con l’aumentare dei dati offerti al’utente, può diventare difficile orientarsi tra quelli desiderati. Utile quindi la possibilità della rinnovata versione di Connect, per selezionare le informazioni da mettere in evidenza. In ambito social, anche quelle da condividere a diversi livelli.
Buone notizie infine per quanto riguarda il prezzo. Con la sovrapposizione crescente di funzioni con gli smartwatch, il divario di costo con un tracker dovrebbe accentuarsi per restare appetibile. Garmin non si tira indietro, fissando infatti a 79,99 dollari l’acquisto. Tra 19,99 dollari e 29,99 dollari la disponibilità dei cinturini di ricambio. Tra qualche settimana, l’arrivo anche in Italia