Al polso di Paolo Chiarino, fenix5X è pronto la sfida gliaciale
Specialista del nuoto senza muta in acque glaciali, con il supporto Garmin l’atleta punta ora all’Antartide
Per qualsiasi dispositivo, essere concepito e messo alla prova in condizioni estreme, rappresenta una garanzia in più anche per l’utente destinato a un impiego invece più quotidiano. Garmin in questo crede da sempre e l’elenco delle avventure documentate non tanto da testimonial quanto da veri e propri tester di eccezione viene aggiornato di continuo.
Tra le più recenti, emerge per durezza e portata della sfida quella che sta per affrontare Paolo Chiarino. A novembre l’atleta parteciperà alla prima gara di ice swim in Antartide: un chilometro, senza muta, in acque la cui temperatura oscillerà tra gli zero gradi e i due gradi sotto lo zero.
Neanche a dirlo, al suo polso ci sarà un Garmin fenix5X. Se per lo smartwatch con tutta probabilità si tratta di un banco di prova inedito, per Chiarino non si tratta di una prima assoluta. Genovese di nascita, ha giocato a pallanuoto per dodici anni prima di passare al triathlon. Ha collezionato più di cento gare, prima di concentrarsi sul nuoto di fondo. Alla ricerca di nuovi stimoli, nel 2011 inizia a frequentare acque gelide partecipando a varie edizioni dei Mondiali sia sui 450 sia sui 1.000 metri, oltre a diverse gare di Coppa del Mondo in Repubblica Ceca, Slovacchia, Germania e Austria. Inoltre, è stato ospite del Governo Argentino per una nuotata nel Perito Moreno in Patagonia. Come se non bastasse, nel suo carnet anche l’Icemile, ovvero un miglio sotto i cinque gradi senza muta, e la traversata dello Stretto di Bering dalla Russia all’Alaska con una staffetta internazionale selezionata dalla Marina Militare Russa. 135 km di nuotata con temperatura dell’acqua tra due gradi e otto gradi, definita la più difficile mai tentata e riuscita nella storia.
Ora, per andare oltre non resta molto altro se non puntare appunto all’Antartide. La temperatura dell’acqua non sarà l’unica criticità. A rendere ancora più complessa l’impresa, la presenza di fauna marina pericolosa e di correnti molto forti.
“Quando si nuota sotto i cinque gradi, ogni grado in meno significa nuotare in una condizione completamente diversa – racconta Paolo Chiarino sul blog Garmin -. Da quattro gradi a tre gradi è già un altro mondo. La nuotata è ovviamente più lenta e più del freddo, si avvertono come degli spilli, su tutto il corpo. Mani e piedi si congelano e quando si esce dall’acqua, anche con temperatura esterna intorno ai dieci gradi, ci sono procedure precise da seguire per riportare il fisico gradualmente alla temperatura giusta senza provocare shock termici al cuore. Ogni atleta comunque è costantemente monitorato e tutto è predisposto per qualsiasi evenienza, tra soccorsi, medici e sommozzatori. Insomma, non è una passeggiata e non bisogna improvvisare, ma i rischi sono calcolati”.
La voglia di avventura Garmin ha portato a schierarsi dalla parte del nuotatore estremo senza esitazioni. Chiarino ha al polso ha un fenix5X, utile non solo per nuotare (il GPS si rivela alleato prezioso in acque libere, mentre in piscina serve a monitorare i parziali e contare le vasche), ma anche per gare di endurance nella neve.