Nelle mani di Pinnacle ogni avventura diventa storia
Arriva alla versione 22 il software di video editing capace di trasformare anche le riprese dei wearable
Sono diversi i dispositivi indossabili pensati per registrare immagini e video da punti di vista personalizzati. Dalle classiche action cam, la fantasia dei progettisti ha portato velocemente ad allargare il raggio d’azione a veri e propri sistemi da applicare ai vestiti o a oggetti portatili, fino a una vasta offerta nell’ambito sportivo, a partire dai caschi.
Tutte occasioni dalle quali scaturisce una serie di video tanto originali quanto spesso inutilizzati. Confinati su un hard disk, tendono infatti a finire indimenticati, almeno fino a quando il supporto non è pieno e in genere si finisce per liberarsene.
Il vero obiettivo di documentare le proprie avventure dovrebbe invece essere contribuire a costruire ricordi unici. Per riuscirci, è necessario cimentarsi con i principi di base del montaggio video.
Quasi tutti i maggiori produttori conoscono il problema, e non caso, di serie vengono forniti piccoli software o app per realizzare semplici montaggi. Estremamente facili da usare, non appena preso confidenza ci si rende però conto di quanto siano limitati. Estrarre sequenze da tracce video, aggiungere titoli, inserire transizioni o altri effetti speciali, migliorare la qualità complessiva e corredare il tutto con una colonna sonora è possibile solo con i programmai più sofisticati.
Per riuscirci però, serve un compagno di viaggio in grado di seguire passo passo. Un buon software di video editing deve essere al tempo stesso completo e intuitivo, in grado di soddisfare esigenze professionali ma fruibile anche a chi preferisce partire dalle funzioni di base. Contando sulla possibilità di voler aggiungere progressivamente nuovi effetti o sperimentare nuove tecniche, anche se i costi negli ultimi tempi sono drasticamente calati, poter contare su unico programma è un vantaggio non da poco.
Pinnacle, ambiente a misura a di video
Si può spiegare proprio in questo modo il favore crescente incontrato da Pinnacle. Arrivato poche settimane fa alla versione 22, permette da sempre di arrivare a un primo risultato nel giro di poche ore e al tempo stesso lascia tutto lo spazio desiderato a chi va progressivamente alla ricerca di qualcosa di più, fino ad ambire a livelli professionali o quali.
Prima ancora di questo però, a vantaggio di Pinnacle, una attenta politica dei prezzi. Disponibile nelle tre versioni Studio 22, Studio 22 Plus e Studio 22 Ultimate, permette infatti di iniziare a scoprire l’ambiente di editing video a partire da 59,95 euro, senza comunque spingersi oltre i 129,95 euro per la versione completa, raramente comunque necessaria se non si è professionisti del settore. Altro aspetto da non sottovalutare, un prezzo una tantum, resistendo alla brutta tentazione sempre più diffusa di strangolare i clienti con abbonamenti a canone mensile.
Professionista della semplicità
Se il prezzo attira l’utente, sono però le funzionalità e la filosofia più in generale a renderlo fedele e appassionato. Pur mantenendo le linee guida delle procedure professionali, l’ambiente di lavoro è decisamente amichevole e intuitivo. Probabilmente non sin dal primo impatto, ma il tempo necessario a prendere un minimo di confidenza è veramente minimo. Grazie anche alla documentazione e al catalogo di esempi di montaggio.
Questi in particolare si rivelano interessanti come punti di partenza. Mantenendo invariata o quasi l’impostazione della Timeline, cambiando gli elementi predefiniti con i propri (video, titoli e audio), la possibilità di stupire è veramente a portata di mano.
Anche per chi preferisce partire da zero, la vita non è molto più complicata. Con un minimo di organizzazione iniziale, creando una cartella di lavoro con i filmati e destinata a contenere anche tutti gli altri elementi di lavoro, si è già sulla buona strada. A quel punto, basterà creare un nuovo progetto e indicare la cartella desiderata. Meglio, se anche per tutti i file temporanei, così da poter eliminare il tutto senza problemi a lavoro finito e non occupare spazio su disco inutilmente.
Oltre al contenitore principale, il Bin di progetto, a disposizione ci sono anche video, titoli, audio, effetti speciali e testi. Quanto basta per iniziare a lavorare con i video dei wearable. A seconda dei gusti, si parte dalla traccia audio (scelta più professionale) o da quelle video (via più semplice).
Pulizia video
Nella Timeline, in pratica lo spartito del progetto finale, si inseriscono spezzoni di video semplicemente visualizzandone l’anteprima e ritagliando letteralmente le parti desiderate. Proprio per la natura movimentata delle riprese con i wearable, un’operazione molto utile a eliminare i sobbalzi tipici i inizio o fine ripresa o i bruschi cambi di inquadratura. Un’operazione molto semplice capace di garantire già un importante salto di qualità.
Le funzioni guidate, aiutano la composizione della traccia video, con eventuali transizioni. Subito dopo, il passaggio successivo può essere quello di sfruttare altre tracce video per sovrapporre parzialmente nuove sequenze, o più comunemente nelle prime fasi, per inserire semplicemente titoli o scritte. A fianco della grande libertà d’azione, uno dei punti di forza Pinnacle è proprio la vastità della libreria di oggetti predefiniti e facilmente personalizzabili
L’interfaccia aiuta a tenere sotto controllo in ogni momento la durata complessiva del video. Aspetto molto importante, va considerata in base al tipo di pubblico. Se un filmato destinato prevalentemente alla propria biblioteca personale non ha grandi limiti, se troppo lungo uno rivolto a un pubblico rischia di annoiare. Quindi, aiutandosi con l’anteprima, meglio verificare sempre la durata ridotta di sequenze statiche ed evitare il ripetersi prolungato di quelle simili.
Tutta un’altra musica
Ultimo passaggio prima di esportare il video finale, altro punto spesso ostico e invece reso estremamente semplice da Pinnacle è l’aggiunta della colonna sonora. Per un uso privato, in linea di massima si è liberi di usare qualsiasi brano. Se destinato invece alla diffusione, YouTube, Facebook e simili, bisogna stare attenti a non incappare nei diritti d’autore, con potenziale blocco della visualizzazione.
Per questo si rivela utilissima non solo la libreria con una vasta serie di effetti sonori, ma anche e soprattutto l’altrettanto ricca disponibilità di brani liberi da ogni vincolo. Probabilmente non altrettanto accattivante delle musiche da hit parade, ma capace di mettere al sicuro da ogni spiacevole sorpresa.
Per il montaggio audio, vale in linea di massima quanto visto per le tracce video. Qualche difficoltà si incontra invece nel momento in cui si voglia mixare l’audio originale con la musica. Una procedura storicamente ostica, tale da richiedere livelli di confidenza con il mouse e il software più avanzati e ancora in parte da risolvere anche in questo caso.
Per un primo approccio al mondo del video editing Pinnacle, comunque non serve altro. Anche la procedura di esportazione è guidata con pochi passaggi e chiari. Unico accorgimento, valutare la dimensione finale del file, dove però la stima è molto prudente. In pratica infatti, capita quasi sempre di ritrovarsi di fronte a file decisamente più piccoli di quanto indicato in fase di montaggio.