Il regno Watch entra nel mirino Fitbit, anche se Apple non trema

Il regno Watch entra nel mirino Fitbit, anche se Apple non trema

Sulla spinta di Versa, la sfida di smartwatch e tracker al momento è una corsa a due

Si può ormai considerare ufficialmente un vero e proprio boom quello degli smartwatch e dei tracker. Secondo le più recenti stime Counterpoint infatti, nel terzo trimestre dell’anno le vendite di questi wearable sono salite del 53% rispetto allo stesso periodo del 2017.

Se protagonista del mercato resta comunque Apple, forte di una quota del 30%, le soddisfazioni sono però da cercare altrove. A fronte di un non trascurabile un calo annuale del 5%, sembra lanciata a tutta velocità Fitbit. Il 6% di mercato solo un anno fa è salito velocemente fino al 16% attuale, distaccando tutti gli altri contendenti alla leadership di Watch.

Il Versa giusto al momento giusto

Modelli azzeccati sia per tipologia sia per fascia di utenza presentati con le tempistiche giuste a essere recepiti dal mercato sembrano al momento dare quindi ragione alla strategia Fitbit. È ancora decisamente presto però, pensare che Apple debba iniziare a preoccuparsi seriamente. Gli ultimi tre mesi dell’anno dovrebbero infatti vedere prima di tutto raccogliere i frutti di Watch 4. D’altra parte, gli analisti osservano ancora uno zoccolo duro di utenti alla ricerca di Watch 1.

Per quanto riguarda Fitbit, è individuato in Versa l’attuale modello di riferimento, capace di imprimere la scossa inseguita dall’azienda, sia a livello di  vendite sia a livello di immagine.

Più in generale, l’ulteriore conferma di quanto elemento trainante per il settore sia sempre meno il legame con lo smartphone per le relative notifiche, e invece più le funzionalità autonome, a partire da fitness e salute.

Connesso e indipendente

Una situazione ribdaita dalle preferenze indicate dagli utenti anche in tema di intenzioni d’acquisto. In prospettiva futura, la connettività LTE integrata è destinata a guadagnare peso nella scelta del modello. Già entro la fine dell’anno il 20% delle vendite negli USA sarà orientata verso questi modelli. Facile quindi intuire come anche in Europa e in Italia la tendenza segni buona parte del 2019.

C’è un ultimo aspetto sottolineato da Counterpoint, un settore dove si stanno iniziando a cogliere ottimi segnali. Il mondo degli smartwatch e soprattutto dei braccialetti per bambini guadagna peso nelle vendite complessive, soprattutto a opera dei marchi asiatici. Al momento ancora poco noti dalle nostre parti, c’è da credere come nomi quali Imoo, Kido e Kurio diventeranno presto più familiari.

Non a caso, proprio Imoo al momento è il terzo produttore mondiale con una quota di mercato dell’11%, davanti a Samsung ferma al 9%, in lieve progresso rispetto al precedente 8%. Chi invece si fa strada molto più velocemente è Amazfit, triplicando la presenza nel mercato dall’1% di un anno fa al 3% attuale. Nel complesso, si parla comunque ancora di un mercato molto frammentato, dove oltre un terzo, il 33%, è rappresentato damarchi con presenza ridotta a pochi punti percentuali. Una tendenza però in calo, indice probabilmente di una fase di consoldiamento ormai alle porte.

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