La spinta Xiaomi lancia i wearable in una nuova dimensione

La spinta Xiaomi lancia i wearable in una nuova dimensione

 

 

 

Il marchio cinese guida l’impennata nelle vendite, per una sfida a tre con Apple e Fitbit

Crescita e consistenza raggiunta stanno portando il mercato wearable a confrontarsi ormai alla pari con gli altri settori del mondo IT, a partire dagli smartphone. Con la vera sfida ormai alle porte, i pretendenti non mancano e i segnali inviati dal mercato indicano direzioni ben precise ai produttori.

Secondo i più recenti rilevamenti IDC infatti, i dispositivi wearable venduti nel terzo trimestre 2018 hanno raggiunto quota 32 milioni di unità, con una crescita del 21,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In previsione delle feste e della prevedibile ulteriore impennata, una cifra destinata a segnare un importante momento di svolta.

Alla guida del mercato, IDC vede tutti i grandi marchi, o quasi. Per quanto riguarda la ricerca di innovazione, viene infatti riconosciuto a Fitbit, Garmin e Huawei il contributo principale a questa crescita. Per il primo in particolare, una considerazione da estendere anche al mercato italiano.

Resta però l’Asia il terreno più fertile, dove vengono confermati oltre la metà degli ordini. Segnali di saturazione premautra invece, nel secondo più grande mercato. Gli Stati Uniti registrano infatti un passo indietro dello 0.4%.

Le ragioni della crescita vanno ricercate nell’estensione delle funzionalità e nel ribasso dei prezzi. Tuttavia, si presenta come potenziale ostacolo per i produttori la parziale sovrapposizione tra tracker e smartphone. Una questione da gestire con un’accurata strategia di modelli e costi. Con fasce ben distinte per livelli di utenza e relativi prezzi, si potrà contare su una sorta di crescita per l’utente, passando dai modelli di base a quelli più sofisticai.

Xiaomi su tutti

C’è però un marchio su tutti al centro dell’attenzione. A livello globale infatti, Xiaomi sta letteralmente sbaragliando la concorrenza. Sull’euforia del successo del Mi Band 3, il produttore cinese guida nettamente la graduatoria del terzo trimestre, con 6,9 dispositivi venduti, quasi il doppio rispetto a un anno fa, per una quota di mercato salita al 21,3%. Un successo per ora legato soprattutto al mercato interno, ma significativo anche in previsione del recente arrivo in Italia.

Si difende bene comunque anche Apple, con i primi frutti del nuovo Watch 4 i cui 4,2 milioni di nuovi orologi smart rappresentano una crescita del 54% e la seconda posizione saldamente ancorata a un 13,1%. Sconta invece qualcosa a livello globale Fitbit, con un piccolo passo indietro del 3,1% per effetto dei 3,5 milioni di dispositivi consegnati. Secondo IDC, da migliorare l’analisi del sonno e trovare ispirazione dal successo di Versa.

Da qui in avanti però, regna il vuoto, o quasi. Per arrivare al quarto posto di Huawei bisogna scendere a una quota di mercato del 5,9%. Di poco superiore al 5,6% di Samsung.

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