Archiviato l’anno peggiore, per gli smartphone il futuro resta incerto

Archiviato l’anno peggiore, per gli smartphone il futuro resta incerto






Innovazione insufficiente a stimolare il ricambio e saturazione portano per la prima volta a un calo nelle vendite per tutto l’anno

Non è solo Apple a dover fare i conti con un calo nella vendita di iPhone. Anzi, se l’azienda di Cupertino riesce in qualche a modo a tamponare la situazione con le vendite degli altri prodotti, altri hanno ivece ragioni più importanti per essere preoccupati

Counterpoint sancisce infatti uno degli anni peggiori per il settore. Nel 2018, le vendite di smartphone sono scese del 4%. Ancora peggio, la tendenza progressiva, con il quarto trimestre, quello dei picchi di vendite legati alle vendite, in calo del 7%. A conferma di una declino ormai consolidato, il quinto trimestre consecutivo in discesa. In particolare, il primo anno solare di intero calo.

Poca innovazione, maggiore durata

Tra le cause principali, Counterpoint non guarda solo alla prevedibile saturazione. Il ciclo di vista degli smartphone è in allungamento, con minore introduzione di novità e conseguente minore propensione all’acquisto.

Anche le potenzialità promesse da intelligenza artificiale, ottiche più sofisticate, lettori di impronte digitali, riconoscimento facciale e altro, o si sono rivelate inferiori alle attese o non sono ancora abbastanza perfezionate da sollevare interesse diffuso.

L’attesa dei produttori è tutta in direzione del 5G e delle novità più recenti viste anche al CES. Schermi pieghevoli, biometria integrata nel display, fotocamere più evolute potrebbero stimolare una ripresa. Un ulteriore stimolo è atteso dalla strategia aggressiva Xiaomi sul fronte prezzi.

Apple, Samsung, Huawei, resta una partita a tre

La scena resta dominata da Samsung, forte ancora del 19% del mercato, nonostante una minima perdita in termini di quota e un calo dell’8% nelle vendite. Non molto meglio se la passa Apple, capace di conservare la quota del 14%, pur accusando un 4% di consegne in meno. Aspetto importante, i due marchi insieme rappresentano il 33% del mercato. Con il 14% Huawei (in salita di quattro punti), si arriva quasi alla metà.

Proprio Huawei segna uno dei migliori passi in avanti nelle vendite, salite in un anno del 34%. Poco meglio di quanto ha saputo realizzare Xiaomi, il cui 26% di passo in avanti permette anche di conquistare maggiore spazio, salendo dal 6% all’8%.

In termini percentuali però, la prestazione migliore è decisamente inattesa. Sotto le insegne HMD Global, Nokia inizia a riassaporare il gusto degli ormai lontani successi. Pur restando trascurabile come quota di mercato, intorno all’1%, l’incremento del 126% autorizza qualche prudente ottimismo.

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