Cinque passi insieme a Fitbit per raggiungere la massima affidabilità

Cinque passi insieme a Fitbit per raggiungere la massima affidabilità






Alcuni semplici e utili consigli per sfruttare al meglio l’app del proprio smartwatch o tracker e portare al massimo la precisione dei risultati

Per natura intrinseca, le app per il fitness sono impostate su valori generici. Salvo eccezioni, profili attendibili per tutti, ma non necessariamente in grado di rispecchiare fedelmente la propria situazione. Anche Fitbit non sfugge a questa regola, ma grazie a Wearable i possessori di tracker e smartwatch del marchio statunitense possono ora contare su alcune semplici regole per una messa a punto più precisa.

Non si tratta solo di pignoleria. Ottenere dal proprio Fitbit dati più precisi significa anche contare su indicazioni più credibili su ritmi di vita, abitudini e benefici ottenuti dall’impegno profuso. In poche parole, migliorare lo stato di salute.

Wearable ha studiato a fondo l’algoritmo Fitibt, grazie anche alla rassegna particolarmente completa di tutti i modelli provati. Ne sono scaturiti cinque interessanti accorgimenti.

Al giusto passo

Prima di tutto, impostare manualmente la lunghezza del passo. Elemento perno di tutto il discorso legato alle app per il fitness, i passi sono conteggiati secondo valori medi.

Si parla in genere di cifre abbastanza grandi da rivalersi affidabili rispetto alle possibili variazioni di passo, grazie anche all’abbinamento con il GPS. Tuttavia, per chi vuole una maggiore certezza sul numero di passi giornalieri, si può intervenire nell’area Account dell’app Fitness.

Tra le ultime righe, si trova l’opzione Impostazioni avanzate. L’ultima voce della successiva schermata è esattamente Lunghezza camminata. Basta sbloccare l’opzione automatica e inserire il valore desiderato. Per calcolarlo, basta camminare al ritmo abituale per una distanza nota, contando i passi manualmente. Quindi, calcolare il rapporto dei due valori e inserirlo nell’app.

Nessuna falsa partenza

Il secondo passaggio riguarda il riconoscimento automatico dell’esercizio. In genere, il sistema si rivela anche in questo caso affidabile. Non è raro però, di vedere scambiate normali mansioni con un’attività sportiva, per esempio lavare la macchina.

In casi del genere, se si preferisce agire in modo autonomo, avviando cioè manualmente inizio e fine di un’attività, tra le Notifiche si può disattivare proprio la voce Allenamenti riconosciuti automaticamente.

Analogamente, se il margine di dieci minuti di attività continua prima di classificarla appare un tempo troppo lungo. Ricordando però prima di intervenire, come una volta avviato, l’ora di inizio registrazione sia comunque quella del primo rilevamento

Sonno delicato

Si può quindi passare alle funzioni del sonno, punto di forza non solo Fitbit, ma praticamente del concetto stesso di tracker e smartphone di ultima generazione.

Qua, il discorso diventa più delicato, perché entra in gioco quanto si abbia un sonno agitato o meno. Oppure, se si è abituati a guardare la televisione o a leggere a letto. Tutte situazioni potenzialmente in grado di falsare la registrazione del sonno.

Sempre tra le Impostazioni Avanzate, si trova la Sensibilità del sonno. Se quella Normale non soddisfa, basta semplicemente cambiarla per esempio in Sensibile, per dare maggiore peso ai movimenti rilevati prima di classificarli come riposo notturno.

Bracciate precise

Un passo avanti importante di tracker e smartwatch è il supporto anche al nuoto. Oltre a riconosce non solo l’attività ma anche lo stile praticato, c’è sempre il problema della resistenza all’acqua. Se il proprio Fitbit lo supporta, si può migliorare la precisione del rilevamento automatico impostando manualmente la lunghezza della vasca, fattore non semplice da calcolare in automatico.

L’opzione è disponibile su Ionic  e Versa, direttamente sullo smartwatch, all’interno della schermata di avvio della nuotata. Dal pulsante in alto a sinistra, tra le diverse opzioni si trova proprio la Lunghezza della vasca.

Una mano domina l’altra

Infine, un dettaglio solo all’apparenza trascurabile. Tutti tendiamo a utilizzare una mano più di un’altra. Fitbit ha quindi bisogno di sapere qual è la mano dominante. Di norma, la destra, mentre invece per i mancini è tendenzialmente la sinistra.

Nella schermata riferita allo smartwatch, sotto la serie di icone con le preferenze generali, c’è un elenco all’interno del quale si trova proprio Indossato sul polso.

La scelta è tra Dominante (destro per i destrosi o sinistro per i mancini), o Non dominante (il viceversa). Può sembrare un dettaglio, eppure la differenza a fine giornata è consistente. Provare per credere.

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