La lente a contatto eMacula cambia le regole nella realtà virtuale

La lente a contatto eMacula cambia le regole nella realtà virtuale






L’approccio diverso di Innovega al concetto di smartglasses abbina agli occhiali lenti a contatto specifiche e aumenta il realismo della visuale

L’entusiasmo legato a novità come realtà virtuale e realtà aumentata è tale da mettere in secondo piano uno dei problemi di fondo dell’attuale tecnologia. Per l’occhio umano è impossibile mettere a fuoco contemporaneamente il soggetto reale e quello virtuale visualizzato su degli smartglasses apochi centrimetri dall’occhio. Grazie a eMacula, la situazione è destinata però ad avere i giorni contati.

La chiave di volta è cambiare l’approccio al problema, e la soluzione neppure tanto complessa. Semplicemente, l’intuizione Innovega è combinare le proprietà di smartglasses neppure tanto insoliti a delle lenti a contatto specifiche. Vale a dire, in grado di consentire la piena messa a fuoco della visuale.

Per chi non ha mai provato le lenti a contatto, niente di cui preoccuparsi. Per quanto realizzate su misura e associate agli occhiali in un brevetto, l’applicazione di eMacula è come qualsiasi altro dispositivo per correggere la vista. La loro funzione è legata a due filtri all’interno. Uno per regolare la luce proveniente dallo schermo e il secondo per indirizzare quella in uscita dall’occhio.

Una nuova realtà

La convinzione Innovega è riuscire in questo modo a stravolgere le regole del settore. La visualizzazione dei contenuti resta un compito affidato per intero agli smartglasses. Il compito delle lenti a contatto è migliorare l’allineamento della visuale, in modo da aumentare il livello di realismo.

L’altro aspetto insolito di eMacula è negli smartglasses stessi. A differenza delle principali soluzioni proposte sinora, entrambe le lenti montano altrettanti visori, nella parte superiore. Un modo per migliorare il coinvolgimento di realtà virtuale e realtà aumentata, utile anche a distribuire meglio peso e ingombri al fine di ottenere un insieme più equilibrato.

In pratica, partendo direttamente dall’occhio, si allarga il raggio d’azione della componente artificiale della scena. La distanza tra la lente e la visuale contribuisce ad aumentare la profondità e quindi la sensazione di una vista reale. Sul come questo sia effettivamente reso possibile nel dettaglio, eMacula è ancora piuttosto generica, difendendo probabilmente il brevetto e le ultime fasi di sviluppo del progetto.

Serve un po’ di pazienza

Nel frattempo però, il sistema è già stato sottoposto alle autorità statunitensi per le necessarie certificazioni del caso. A garanzia di affidabilità, eMacula sottolinea la presenza nel team di sviluppo di numerosi specialisti. Al fianco degli scontati ingegneri, designer, informatici e meccanici, anche ottici, oculisti e fisici specializzati in ottica

Nonostante la finalità più suggestiva sia naturalmente quella ludica, con un maggiore coinvolgimento in scenari di gioco o avventura, eMacula ha sviluppato il progetto pensando molto anche al mondo professionale. Nella sfida dell’assistenza su impianti per esempio, poter contare su una messa  a fuoco migliore è certamente un vantaggio per l’operatore, ma anche una garanzia in più per la buona riuscita.

Al momento ancora nessuna certezza infine, su prezzo e tempi di arrivo sul mercato. Per quanto riguarda il primo, Innovega da per scontato un livello maggiore rispetto alla combinazione di lenti a contatto e smartglasses, anche se viene assicurato in misura contenuta. Per la data di rilascio, attualmente eMacula dipende anche dalla chiusura delle pratiche di certificazione già avviate.

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