La rincorsa di voci Apple apre la strada a Watch 5

La rincorsa di voci Apple apre la strada a Watch 5






Tra anticipazioni e depistaggi, veri o presunti, il nuovo smartwatch spazia tra attenzione al fitness, maggiore autonomia e indipendenza da iPhone

Settembre non è poi così lontano. La considerazione è importante non tanto come spauracchio per scoraggiare chi si prepara a partire per le vacanze, ma semmai in vista dell’usuale serie di annunci annuali di Apple. Tra i più attesi, la nuova versione di Watch. Salvo sorprese la Serie 5

Spazio quindi ad anticipazioni, probabilmente così come ai depistaggi. Tutto quanto in pratica come da copione serve ad Apple per aumentare l’attesa e attirare l’attenzione sui propri annunci. Sono comunque diverse le indicazioni attendibili su come sarà il prossimo Watch 5

Quasi sicuramente, schermo più grande e ritocchi al design, si parla di ceramica come materiale per la cassa, alla ricerca di forme ancora più raffinate. Dopo la certificazione ECG in USA e anche in Europa, è il momento di sfruttare il vantaggio accumulato sui diretti rivali, ancora alle prese con le pratiche.

Alla ricerca della forma perfetta

D’altra parte, per chi ambisce al ruolo di migliore in assoluto, alcuni ritocchi necessari non mancano. A partire dalle funzioni fitness, il principale propulsore del mercato smartwatch, dove per Apple i margini di miglioramento non mancano di sicuro.

L’analisi più completa arriva da Cnet. Prima di tutto, con Watch 5 Apple dovrà necessariamente colmare una lacuna ormai importante, il tracciamento del sonno. Attualmente la funzione è disponibile solo installando app di terze parti, aspetto insolito per l’azienda di Cupertino.

D’altra parte, l’acquisizione di Beddit nel 2017 andava chiaramente in questa direzione. Non è da escludere però sia necessario ancora qualche tempo per la piena integrazione hardware.

L’autonomia è ormai un limite

Anche perché, questo renderebbe ancora più urgente intervenire su un altro aspetto dove Watch certamente non primeggia, la durata della batteria. Attualmente infatti, raramente l’autonomia media rriva a due giorni, nettamente meno dei rivali più quotati.

Se la soluzione più scontata, aumentare la capacità della batteria, va inevitabilmente a scapito dello spazio per altri componenti o dell’’ingombro complessivo, quindi contro i principi Apple, l’idea è dotare Watch 5 di  un processore meno esigente, capace di entrare in una sorta di modalità di risparmio energetico durante la notte.

Sempre in tema di controllo dei consumi, sotto osservazione anche  il display. Rispetto all’attuale soluzione OLED, l’idea è adottare un più parsimonioso schermo con nuova tecnologia MicroLED, sempre che si riveli all’altezza delle attese e soprattutto affidabile.

Questione di salute

C’è una sfida però, sulla quale nei prossimi anni il confronto tra smartwatch si rivelerà molto acceso, il mondo sanitario. Se da una parte Apple può già contare sul vantaggio della certificazione ECG, negli USA Fitbit è già autorizzata a rilevare l’apnea notturna. Oltre a cercare di pareggiare i reciproci conti, il prossimo passo sarà attivare i sensori per la pressione nel sangue.

Al momento una sfida a due, considerando le difficoltà Samsung e la natura decisamente medicale della soluzione Omron. Al momento, regna la massima incertezza, ma come Apple ha più volte insegnato in passato, anche per Watch le grandi sorprese arrivano dopo lunghi silenzi e depistaggi ad arte.

Riguardo Samsung però, c’è un aspetto sul quale anche Watch è rimasto indietro ed è uno di quelli molto cari ad Apple, per l’impatto emotivo della funzione. Mentre Galaxy Watch Active si può caricare wireless, anche condividendo energia direttamente dagli smartphone Galaxy S10 and S10 Plus, in casa Apple questo non è possibile.

Le competenze in questo caso certamente non mancano, quindi la novità è tra quelle più quotate, anche alla luce della storica tendenza Apple ad attirare i clienti in un proprio ecosistema.

Watch finalmente solo

D’altra parte, appare ormai anacronistico lo stretto legame tra Watch e iPhone. Dato ormai per certo, WatchOS 6 permetterà finalmente di avere anche in casa Apple uno smartwatch indipendente dallo smartphone. Sulla scia dei buon riscontri Fitbit, con app dedicate e aggiornamenti scaricabili direttamente.

Ancora infine da definire il quadro dei possibili prezzi di listino. Una questione delicata, dal momento che Apple al riguardo non ha mai accettato compromessi.

D’altra parte, andare oltre i 400 euro circa di Watch 4 appare veramente un azzardo. Soprattutto, di fronte alla controtendenza al ribasso di Samsung e soprattutto Fitbit.

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