Giovani, disponibili e social, ricarica a parte
L’apertura delle nuove generazioni alla tecnologia si arena di fronte alla prospettiva di condividere wireless la carica dello smartphone
Ha sollevato un certo interesse la ricerca Samsung di qualche giorno fa sulla condivisione della ricarica di uno smartphone. Tra le prospettive probabilmente meno gettonate in fase di progettazione per questa applicazione delle tecnologie wireless, in realtà risulta addirittura capace di smuovere sentimenti.
Con buona probabilità, il periodo di vacanze contribuisce in misura importante a rendere d’attualità l’argomento. Tuttavia, certamente un segnale di importanti cambiamenti in corso a livello sociale per quanto riguarda le priorità.
Piaccia o no, lo smartphone è al centro della vita per tantissime persone, perno di ricordi e attività personali e come tale la prospettiva di non averlo a disposizione anche per periodi brevi, solleva una giustificata ansia.
Con la carica non si scherza
Per la stessa ragione, l’autonomia diventa un fattore rinunciabile e donare parte della propria carica a un’altra persona diventa facilmente un gesto personale. Al punto da mettere in discussione rapporti di amicizia se non addirittura oltre.
Una tendenza con la quale anche i più riluttanti dovranno imparar a fare i conti. Secondo i dati ricavati da Samsung, sono proprio la Generazione Z e i Millennial i meno disposti a condividere la batteria con uno sconosciuto.
Le persone di età compresa tra 18 e 34 anni sono la fascia di età che più difficilmente accetta di condividere la ricarica della batteria con uno sconosciuto che ne abbia bisogno (10%).
D’altra parte, anche i baby boomer sono riluttanti a condividere con gli sconosciuti. Solo l’11% delle persone di età superiore a 55 anni condividerebbe la ricarica della batteria con un estraneo
Chiedetemi tutto, ma non la mia energia
Quindi, nonostante i vantaggi per tutti, domina ancora largamente una certa reticenza a condividere. Il 41% degli intervistati afferma addirittura di essere pronto a mentire sul livello della batteria del telefono per evitare di doverne condividere la carica.
La questione può però spingersi ancora oltre, arrivare cioè a minare i già delicati equilibri di un ambiente di lavoro. Il 44% degli intervistati afferma infatti come una delle richieste più fastidiose sul posto di lavoro sia esattamente quella di un collega che chiede in prestito un telefono o di condividere la carica.