Più smartwatch, meno concorrenti, parte la selezione

Più smartwatch, meno concorrenti, parte la selezione






Continuano a crescere le vendite anche di tracker e fitband. Per due terzi, mercato in mano a Xiaomi, Apple, Huawei, Fitbit e Samsung

Prosegue il momento felice dei prodotti simbolo nel mercato wearable. Secondo i rilevamenti IDC riferiti al secondo trimestre 2019, le vendite di smartwatch, tracker e simili hanno raggiunto infatti quota 34,2 milioni di unità. Vale a dire, una crescita del 28,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il Worldwide Quarterly Wearable Device Tracker di IDC non rileva particolari sorprese tra i protagonisti del mercato. Xiaomi, Apple, Huawei, Fitbit, and Samsung restano i marchi di riferimento, coprendo da soli il 65,7% degli acquisti, con un avanzata di 12 punti in dodici mesi.

La selezione premia le novità

Si spiega anche in questo modo la grande attenzione al rilascio periodico di nuovi modelli, pronti a proporre nuove funzionalità non appena disponibili e provare a mantenere la posizione, puntando a erodere quella dei rivali. Inoltre, sembra premiare la strategia di chi ha deciso di offrire smartphone e smartwatch in bundle

D’altra parte, anche IDC si prepara a seguire la prossima grande svolta del settore, il passaggio dalle funzioni per il fitness a quelle mediche. Inoltre, sarà interessante seguire anche l’evoluzione nel settore di pagamenti.

Mentre nel primo caso il freno è rappresentato dalle certificazioni, nel secondo le grandi potenzialità al momento restano ancora inespresse. Da non escludere, per la mancanza di un circuito di pagamento standard uguale per tutti. Subito dopo, la sfida altrettanto importante sul riconoscimento vocale

La Cina fa sorridere Xiaomi

Alla guida del mercato, sottolineando come si parli di volumi di vendita e non di incassi, si conferma Xiaomi. Sotto questo punto di vista, la politica del rapporto prezzo/qualità del marchio cinese resta vincente.

Sulla spinta dei favori incontrati da Mi Band 4, Xiaomi ha portato le vendite a 5,9 milioni di unità, con una crescita annuale del 42,2% e una quota si mercato salita al 17,3%. Importante sottolineare però, per la maggior parte affari conclusi nel mercato interno.

Registra passi avanti anche Apple, almeno a livello di vendite. L’aumento a 5,1 milioni di Watch venduti non è stato sufficiente a evitare una discesa della quota di mercato dal 17,8% al 14,8%. Preoccupazioni relative, considerando come sulla spinta di Watch 5 le stime IDC portino Apple a raggiungere il 38,9% nel settore smartwatch entro la fine dell’anno.

La vera sorpresa è il terzo posto di Huawei. Conquistato alle spese di Fitbit, la salilta nel giro di un anno da 1,7 milioni a 4,8 milioni di dispositivi tradotta in quota di mercato significa il 14,1%, più che raddoppiato in dodici mesi. La principale ragione del successo, secondo IDC la scelta felice di abbinare uno smartwatch ala vendita di uno smartphone

Solo quarta quindi Fitbit. Anche in questo caso, l’aumento di vendite da 2,6 milioni a 3.5 milioni di fitband e smartwatch non è servito a contrastare l’avanzata Huawei. Resta comunque positivo il bilancio, con una quota in crescita dal 9,9% al 10,1%. Il successo inferiore alle attese di Versa Lite potrebbe inoltre essere compensato dal Versa 2.

A preoccupare Fitbit c’è anche l’avanzata Samsung. Le 1,1 milioni di unità di un anno fa sono praticamente triplicate, arrivando a 3,2 milioni. Di conseguenza, la quota di mercato raddoppia dal 4,1% al 9,4%, registrando la migliore prestazione in assoluto. Felice, secondo IDC, la decisione di proporre Galaxy Fit and Galaxy Fit e a prezzi più popolari.

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