Rivisto e corretto, Jacquard rilancia la sfida Levi’s Google

Rivisto e corretto, Jacquard rilancia la sfida Levi’s Google






Quattro comandi gestuali e un piccolo tag sulla manica per la seconda versione più pratica del giubbotto smart

Il primo tentativo non si può affermare sia andato esattamente come previsto. Nonostante questo, Levi’s e Google rilanciano il proprio progetto Jacquard con un’evoluzione del giubbotto smart nella linea Trucker Jacket.

Pochi infatti ricorderanno il lancio di un primo modello Jacquard by Google, intenzionato a cambiare le abitudini quotidiane nell’interazione con smartphone ed eventuali auricolari, così da poter agire a mani libere con movimenti naturali.

A conti fatti però, poco più di una sperimentazione, utile a mettere a punto il nuovo Trucker Jacket, oggettivamente con maggiori probabilità di successo. Interfaccia gestuale più naturale, migliore integrazione della componente elettronica e selezione di un gruppo ristretto di comando possono infatti attirare l’attenzione di un pubblico più vasto.

In due anni, Levi’s e Google sembrano in effetti aver accumulato abbastanza esperienza al riguardo da giustificare il prosieguo della collaborazione e il rilancio del progetto Jacquard.

Questione di etichetta, intelligente

Prima di tutto, Jacquard è un giubbotto in jeans Levi’s. Materiali e forme sono quelli tradizionali. Sotto l’aspetto ordinario però, si nasconde il vero risultato del lavoro svolto insieme a Google.

L’unico elemento visibile è infatti un piccolo tag sulla manica sinistra, completo di led e vibrazione, mentre un piccolo modulo interno, completa la configurazione.

A prima vista, niente di più di una comune etichetta, in realtà rappresenta l’elemento di unione tra lo smartphone lasciato nell’apposita tasca interna e la propria vita connessa. L’unico altro aspetto parzialmente visibile della tecnologia integrate in Jacquard è appunto la connessione USB necessaria per la ricarica del sistema.

Quanto basta per restare connessi senza dover tenere lo smartphone in mano. Se nelle situazioni più comuni può trattarsi solo di una comodità, quando si è al volante o si guida una bicicletta, si trasforma rapidamente anche in un fattore di sicurezza.

Quattro gesti per cambiare abitudini

Le notifiche sono però solamente la parte più scontata delle svariate opportunità di Jacquard by Google. Tutte riconducibili a quattro comandi gestuali, lo sfioramento del polsino in avanti, indietro, il doppio tocco e la pressione prolungata.

In combinazione con le impostazioni dell’app, gli spazi di personalizzazione sono evidenti. Per esempio, il led integrato nel tag può assumere colori diversi a seconda della provenienza della notifica. Oppure, i movimenti permettono di gestire la playlist.

Oltre alla discrezione di non interagire per via vocale, la combinazione con auricolari o cuffie permette di ricevere indicazioni su un percorso da seguire via GPS senza tenere lo smartphone sempre in mano. Fermo restando la capacità di sfruttare comunque con Google Assistant per reperire ogni sorta di indicazione disponibile.

Tra le funzioni standard di Jacquard anche la possibilità di scattare fotografie da remoto. In pratica, una sorta di telecomando per autoscatto, potenzialmente utile a ridurre il sempre troppo alto numero dei bastoni per selfie in circolazione.

Per i più distratti, molto più utile invece l’allerta in caso la distanza tra sensore sul giubbotto e lo smartphone superi un certo limite, presumendo quindi che il primo possa essere stato dimenticato.

Con Jacquard, Levi’s e Google rilanciano anche su un’altra scommessa interessante, il prezzo. L’ultima versione costerà infatti intorno ai 175 euro. Un deciso passo avanti rispetto alla concorrenza e anche rispetto al primo modello. Dettaglio importante, l’Italia è tra i primi mercati in cui nel corso del mese sarà proposto.

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