Riparte dai Buds 2 la sfida Google nei wearable

Riparte dai Buds 2 la sfida Google nei wearable






Design totalmente rinnovato per i nuovi auricolari in-ear, con comandi a sfioro e naturalmente interfaccia vocale Assistant

Nella galassia Google, gli auricolari Buds non si può certamente affermare rappresentino una priorità. Eppure, lo scenario di mercato attualmente in fase di evoluzione consiglia di dedicarci sempre maggiore attenzione.

Negli ultimi mesi infatti, gli auricolari stanno conquistando il ruolo di protagonisti nel mondo wearable. Inoltre, la sfida appena iniziata nel settore del riconoscimento vocale, vede proprio nei Buds e relativi concorrenti una chiave importante per il successo.

Messaggio raccolto senza esitazione da Google, pronta a lanciare i nuovi Buds 2 in occasione dell’evento annuale Made in Google 2019, subito dopo la presentazione del prodotto di punta della serata, lo smartphone Pixel 4.

Obiettivo evidente di Google è avvicinare direttamente Apple, senza preoccuparsi più di tanto degli altri contenenti e cercando di attaccare il primato degli AirPods sullo stesso punto di forza di design e versatilità.

Ambizioni dichiarate

Il risultato Buds 2 è in effetti una proposta con una certa personalità. Prima di tutto, sparito ogni cavo in favore di un auricolare totalmente in-ear, con forme leggermente più accentuate rispetto a quelle più diffuse ma più compatte rispetto agli AirPods. Il logo con la G in evidenza, così da essere riconosciuti senza esitazione.

Quattro i colori disponibili. In evidenza, il bianco canonico di moda, affiancato però anche dalla possibilità di scegliere tra arancione, nero e una via di mezzo tra verde e azzurro, definita menta.

Queste sono al momento le indicazioni principali fornite da Google. Ancora pochi invece i dettagli tecnici per garantire la qualità del suono. D’altra parte, al momento sembra proprio questa la richiesta principale del mercato, più attento all’estetica della effettiva resa audio.

Voce alla sfida, con in più il traduttore

Per la stessa ragione, sui Buds 2 assenza totale di pulsanti, in favore di un’interfaccia a sfioramento sulla superficie del logo. Discorso naturalmente esteso alla compatibilità con Google Assistant, garantita dal microfono integrato.

Con  buona probabilità proprio questa è stata la spinta maggiore all’aggiornamento dei Buds 2. La ricca libreria di funzioni Google permette però anche di aggiungerne una meno scontata, la traduzione simultanea via smartphone, trasmessa direttamente agli auricolari.

Completo della canonica custodia con batteria integrata per aumentare l’autonomia, i Google Buds 2 non scendono a compromessi neppure sul prezzo. Per entrare in lista d’attesa, è necessario fin da ora mettere in preventivo una spesa intorno ai 179 dollari.

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