Sull’onda di Apollo l’energia non finisce mai

Sull’onda di Apollo l’energia non finisce mai






Simile a uno smartwatch solo all’apparenza, il wearable di Apollo Neuroscience emette piccoli segnali per indurre il benessere

Nella concezione comune, un wearable, in genere uno smarwatch, è capace di leggere dati sulle condizioni fisiche e tradurle in consigli per migliorare il proprio stile di vita. Apollo Neuroscience prova invece a spingersi oltre, ribaltando questo concetto in favore di una comunicazione bidirezionale.

Apollo infatti, è qualcosa di più di un semplice tracker. Un dispositivo indossabile, prima di tutto clinicamente certificato, al momento negli USA. Soprattutto, in grado di contribuire in modo attivo al benessere, attraverso piccoli impulsi.

La carica energetica di Apollo

L’idea è frutto di ricerche scientifiche condotte per valutare i benefici di piccole onde in grado di stimolare il sistema nervoso e indurre una sensazione di rilassamento, favorendo anche il recupero di energie dopo uno sforzo o al termine di una giornata intensa.

In pratica, dove i wearable tradizionali tracciano alcuni parametri, Apollo va oltre, elaborandoli all’istante e trasformandoli in un supporto immediato, utile a mantenere concentrazione ed energia ai giusti livelli.

Il progetto è frutto di uno studio congiunto tra fisici e neuroscienziati dell’Università di Pittsburgh. Le vibrazioni prodotte da Apollo agiscono, in modo molo delicato assicurano i ricercatori, sulla frequenza cardiaca al fine di ottimizzarla in un ottica di relax.

L’onda su misura

Sfruttando una serie di programmi predefiniti, i segnali agiscono sul sistema nervoso, con benefici promessi anche su sonno, concentrazione, calma, energia e altro ancora.

Si spazia dalla necessità di una ricarica di energia, all’esigenza di maggiore concentrazione. Oltre a garantire sonni tranquilli, fino alla meno scontata modalità social, in grado di indurre l’umore giusto per un momento in compagnia.

Importante sottolineare, Apollo non può essere definito uno smartwatch. Più precisamene, va classificato tra i fitband o semplicemente tra i wearable.

Se forme e dimensioni richiamano infatti un orologio smart, mancano buona parte delle funzioni di base. Soprattutto, in assenza di display il controllo è rimandato per intero all’app.

Anche per questo, il prezzo rischia di rivelarsi un potenziale freno, anche se a fronte della effettiva novità, i 199 dollari richiesti per il preordine appaiono in linea con le caratteristiche.

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