Un’occhiata, e NextMind sa già cosa fare

Un’occhiata, e NextMind sa già cosa fare






Il sistema indossabile pronto a cambiare il metodo per impartire comandi. Una nuova opportunità per videogiochi, realtà virtuale o semplici PC

Una buona notizia per i più pigri arriva dal CES 2020 e da NextMind in particolare. La startup infatti, è ormai in fase avanzata di messa a punto dell’interfaccia cerebrale. Vale a dire, un sistema in grado di interpretare il pensiero e tradurlo in comandi.

NextMind non si può certo considerare una novità assoluta. Sono infatti diverse le iniziative simili, ormai non lontane dall’essere tradotte in pratica e pronte per la affrontare il mercato. In questo caso però, si registra un interessante passo in avanti prima di tutto sulle dimensioni del dispositivo di interfaccia.

Sguardo efficace

La versione ormai praticamente definitiva è infatti decisamente compatta e poco invasiva, anche una volta indossata. Soprattutto però, ad attirare l’attenzione è la procedura scelta per decifrare i comandi.

Più ancora di lettura del pensiero, è corretto parlare di interpretazione del segnale visivo. Il software di machine learning è in grado di leggere l’impulso inviato dalla corteccia visiva e trasformarlo in un comando. Il tutto, praticamente in tempo reale, cioè senza snaturare i movimenti. Fatto salvo naturalmente un primo periodo di apprendimento sul quale al momento non vengono fornite stime di durata.

Portato al centro dell’attenzione anche a seguito di due Innovation Awards attribuiti dalla giuria del CES, rappresenta un passo in avanti importante per lo sviluppo di nuove forme di interazione tra utente e macchina.

Il futuro in mano agli sviluppatori

Al momento infatti, non si parla ancora di prodotti finiti. NextMind è proposto sotto forma di SDK al servizio degli sviluppatori. Spetterà ora ai produttori di soluzioni applicative trovare l’impiego più adatto.

In pratica, non molto diversamente da quanto successo a suo tempo con l’arrivo del mouse. A rivoluzionare le abitudini non è stata tanto l’invenzione quanto l’idea di sfruttarlo come alternativa alla tastiera.

In linea di principio, il progetto può rivelarsi molto utile nel settore della Sanità, al servizio di chi incontra problemi nel manovrare i dispositivi di interfaccia tradizionali.

Al momento tuttavia NextMind preferisce rivolgersi a contesti con maggiori margini di manovra. Vale a dire, videogiochi, visori per realtà virtuale, gestione di apparati IoT o interazione con PC.

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