Smartwatch per bambini, opportunità lontana dall’Europa

Smartwatch per bambini, opportunità lontana dall’Europa






Sicurezza e vigilanza dei figli, favoriscono la diffusione di smartwatch per bambini in Asia, mentre la privacy rallenta la vendita altrove

C’è un settore ancora relativamente trascurato nel mondo wearable, gli smartwatch per bambini, nel quale è presente tuttavia un potenziale ancora per buona parte da sfruttare. A condizione di riuscire e proporre prodotti realizzati su misura e non semplici modelli consumer adattati.

Una situazione confermata prima di tutto dalle ricerche Counterpoint. Nel 2019 infatti il settore è cresciuto dell’8%, soprattutto sulla spinta dei modelli con connessione 4G.

Gli smartwatch per bambini tuttavia, in Italia sono ancora decisamente poco presenti. La maggior parte del mercato è infatti ancora concentrata in Cina, dove lo scorso anno sono stati venduti tre modelli ogni cinque. In pratica, più del 60%.

In ogni caso, una tendenza al momento prettamente Asiatica. Un altro 11% del mercato è infatti il risultato delle vendite distribuite tra Indonesia, Thailandia e Malesia.

Poca fortuna fuori dall’Asia

Tra le ragioni, un ruolo importante nelle strategie di produttori. Il modello più venduto è infatti della pressoché sconosciuta in Italia e in Europa Imoo. Anche Huawei però, il più diretto rivale, per ora limita le proprie attenzioni al mercato locale.

Un altro aspetto importante è la presenza sugli smartwatch per bambini della connettività. I modelli più venduti, il 71%, sono infatti completi di 4G. Di conseguenza, un contributo importante arriva anche dagli accordi con gli operatori TLC e le relative strategie di marketing. In Asia, praticamente tutti i fornitori di servizi di telefonia mobile hanno in catalogo un prodotto.

Privacy Europea più forte della sicurezza

La ragione è tutto sommato semplice. Anche se lo smartphone resta il principale strumento di comunicazione, per un bambino uno smartwatch è spesos più pratico. Inoltre, aspetto molto apprezzato dai genitori, è molto più facile anche la localizzazione.

Apprezzati in particolare per comunicazioni di emergenza, ma anche per definire dei confini al’interno dei quali lasciare libertà di movimento al giovane. Oppure, per valutare eventuali rischi nella zona in cui si trova il figlio.

Una delle ragioni per le quali in Europa gli smartwatch per bambini faticano ad attecchire. Funzioni del genere infatti, si scontrano apertamente con privacy e sicurezza.

In ogni caso, una questione importante da risolvere in prospettiva dell’apertura a un mercato ancora praticamente vergine.

Infatti, al di fuori dell’Asia l’offerta più significativa arriva da Fitbit, con modelli come Ace 2, rigorosamente privi di GPS e limitati alle funzioni tracker.

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