Distanziamento sociale costruttivo, l’esempio Safety Bubble Device

Distanziamento sociale costruttivo, l’esempio Safety Bubble Device






Dai cantieri, il sensore indossabile Safety Bubble Device può garantire distanziamento sociale e privacy anche nella vita di tutti i giorni

Per diverso tempo la vita comune sarà segnata dalla ricerca del delicato punto di equilibrio tra la volontà di riprendere pieno possesso della propria vita e il distanziameno sociale, la necessità di rispettare requisiti imprescindibili di sicurezza.

Un ottimo aiuto in questa direzione si stanno rivelando i wearable. Non necessariamente smartwatch sofisticati. In molti casi, è sufficiente anche un semplice sensore indossabile in grado di aiutare a soddisfare il requisito più importante, la distanza.

L’ultimo esempio in questa direzione è la più recente applicazione di Safety Bubble Device, dispositivo indossabile realizzato da Vesta in collaborazione con Zanini Consulting per garantire il distanziameno socialerivolto nel settore edile, e non solo.

Avviso di distanza

In prospettiva però, sembra ragionevole pensare a soluzioni come Safety Bubble Device per un largo impiego. Più efficace a anche più facile da usare di una singola app, ha tutte le carte in regola per rivelarsi un prezioso alleato nel controllare la diffusione del coronavirus e intervenire tempestivamente garantendo il distaziamento sociale.

Nel caso specifico, il wearable Vesta è stato adottato nei cantieri del Gruppo Fiorentini. Durante la normale attività lavorativa, è pronto a suonare o vibrare se ci si avvicina troppo al collega.

In due stabilimenti dell’azienda romana, per un totale di oltre duecento dipendenti impegnati nei settori dell’edilizia e dei prefabbricati, sarà quindi indossato un semplice braccialetto in aggiunta alla normale dotazione di lavoro.

Per semplicità e soprattutto controllo della privacy, Safety Bubble Device ha ricevuto anche l’approvazione di sindacati e lavoratori. Il sistema infatti non registra nominativi e non tracciai percorsi di chi lo indossa. Registra sì  le collisioni ma non segue le persone, rispetta lo Statuto dei lavoratori e tutte le regole del GDPR.

Solo in caso di richiesta da parte delle autorità di Pubblica Sicurezza, sarà possibile associare gli eventi alle singole persone interessate. Questo per informare e agire a tutela della loro salute, qualora un dipendente segnalasse la positività al Covid-19 o sintomi assimilabili.

Modello per uno standard da seguire

Una pratica facile da estendere su larga scalae ottenere un facile distanziamento sociale. Meglio ancora, se realizzata sulla base di standard tecnologici. Sarebbe cioè interessante valutare l’ipotesi di realizzare dispositivi simili a Safety Bubble Device  e sviluppare app in grado di svolgere tutte la stessa mansione di controllo delle distanze secondo linee progettuali condivise.

In questo modo la diffusione, e quindi la sicurezza, risulterebbero molto agevolate. Tra chi possiede già uno smartwatch, chi non si separa mai dallo smartphone e preferisce limitarsi a usare un’app e chi invece è interessato ad acquistare un dispositivo dedicato, si presuppone quindi di prezzo contenuto, l’utenza si allarga a sufficienza.

Mettere quindi insieme un controllo esteso e non invasivo risulterebbe decisamente più facile. Purchè naturalmente, sia garantita la massima compatibilità tra strumenti diversi.

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