Meno Apple, ma il vero malato tra gli smartwatch è Fitbit

Inizio d’anno positivo per il mondo smartwatch. Il calo Apple non intacca il primato, anche se Huawei avanza regolare. Segnali di crisi per Fitbit
In attesa dei primi dati sul reale impatto dell’emergenza Covid-19 anche sul mercato wearable, arriva da Canalys una nuova conferma sull’ottimo stato di salute nella vendita di smartwatch (esclusi tracker e fitband) nel primo trimestre dell’anno.
A livello globale infatti, le vendita di smartwatch tra gennaio e marzo hanno raggiunto quota 14,3 milioni di unità. Vale a dire un incremento del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Un mercato, sempre saldamente nelle mani di Apple Watch. Tuttavia, con alcuni segnali interessanti per il prosieguo dell’anno, a prescindere dalle ripercussioni dei mesi di stop nelle produzioni e l’atteso calo di vendite.

Sugli smartwatch, Apple tira il fiato
I nuovi Apple Watch sono infatti 5,2 milioni Semptre tanti e abbondantemente più dei 2,1 milioni di smartwatch targati Huawei. Rispetto a un anno prima mancano infatto 800mila smartwatch.
Un calo evidente del 13% nelle vendite. Aspetto però più importante, affiancato da una discesa anche nella quota di mercato, passata dal 46,7% al 36,3%.
Tuttavia, Canalys sottolinea anche i 4 milioni di clienti nuovi, grazie ai quali il numero totale di installato ha raggiunto quota 70 milioni. Destinati a diventare 100 milioni giù entro giugno.
Il secondo posto Huawei è frutto di vendite più che raddoppiate (+113%). Più o meno come anche la quota di mercato, salita dal 7,9% al 14,9%. Importante sottolineare però, con vendite ancora molto lontane dalla metà di quelle Apple.
Buona anche la prestazione Samsung, con un incremento del 46%. Non sufficiente però, a mantenere la seconda posizione. Gli 1,8 milioni di smartwatch consegnati rappresentano comunque un passo in avanti anche nella presenza sul mercato, passata dal 9,6% al 12,4%.
Si difende anche Garmin, la cui marcata specializzazione sportiva regge nel momento di una maggiore attenzione alla salute. Gli 1,1 milioni di prodotti venduti rappresentano un passo avanti del 39%, con una quota di mercato anch’essa salita al 7,3%.

Fitbit paga il conto per tutti
Chi ne fa le spese, ancora una volta Fitbit. Il lancio più distribuito nel tempo di novità rispetto agli anni passati e soprattutto le incertezze sul futuro legato a Google sembrano pesare sempre più.
Dopo essere stata per anni praticamente simbolo di smartwatch come dispositivo indossabile innovativo collegato al benessere e alla salute, l’immagine dell’azienda rischia di pagare con un prezzo pesantissimo aver attirato le attenzioni di un marchio lontano anni luce dalla propria filosofia.
Questo si traduce in un nuovo calo del 21% nelle vendite. Aspetto non secondario, tornate sotto quota un milione, novecentomila per la precisione, rispetto all’1,1 milioni di unità vendute a inizio 2019.
Anche in termini di quota di mercato, il passo indietro è di quelli importanti. Se fino a un anno fa Fitbit era la scelta da oltre 22 persone su cento, oggi la presenza sul mercato è ferma al 20,8%.