Reale o virtuale, CES 2021 resta sinonimo di novità

Reale o virtuale, CES 2021 resta sinonimo di novità






Anche in edizione virtuale, CES 2021, si conferma ribalta preferita per l’annuncio di novità, wearable compresi. Cresce la presenza italiana

Con l’avvio del CES 2021 in versione rigorosamente virtuale si chiude praticamente il cerchio delle grandi manifestazioni IT nella veste provvisoria dettata dalla pandemia di Covid-19.

Se il CES dello scorso gennaio si può infatti considerare uno degli ultimi appuntamenti con possibilità di incontrarsi dal vivo, ora si può iniziare ad augurarsi sia una delle ultime prima di poter tornare a progettare dal vivo.

Nonostante questo, il Consumer Electronic Show di Las Vegas non rinuncia alle ambizioni di guida per il settore, con tante novità tenute in serbo per l’occasione. Anzi, l’opportunità di confrontarsi sullo stesso livello, offre anche alle piccole aziende la possibilità di organizzare eventi di richiamo.

Il CES resta la casa delle novità

Qualcuno, a partire da Xiaomi, ha preferito anticipare i tempi. Tuttavia, le attese restano grandi. Nel giro di pochi giorni infatti, sono attesi annunci da buona parte del comparto IT, wearable compresi.

Anche l’Italia ambisce a un ruolo da protagonista, grazie alla presenza di 53 startup supportate come negli passati da ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane,

Diversi i temi trattati, dalla stampa in 3D alle tecnologie 5G, dalla realtà aumentata all’intelligenza artificiale, fino a Cloud Computing, IoT, robotica, wearable, progetti per la digital health, l’intrattenimento, il fitness, le smart city e le smart home.

L’Italia delle startup risponde presente

Tra le proposte più interessanti, nel mondo della realtà virtuale, aumentata e mista, Ar Market propone  soluzioni per l’apprendimento scolastico e il lavoro, mentre Dilium ha messo a punto Smart Mirror, un originale specchio intelligente pronto a fornire indicazioni sullo stato di salute

Agli appassionati di moda, Xeli propone invece ARdrobe, un sistema per la vendita di abiti in modalità AR rivolto a utenti dei social media.

Nel mondo più strettamente wearable, Epochè offre la propria interpretazione di smartwatch, con connubio tra la bellezza di un orologio classico e i benefici della tecnologia smart, mentre Flywallet ha sviluppato un modulo wearable per la vita in mobilità e online.

Anche dal mondo IoT sono in arrivo importanti ripercussioni sui wearable. Per esempio, Accyourate si cimenta con Youcare T-Shirt in uno dei settori più promettenti con una T-shirt in grado di leggere i parametri vitali.

Molto attuale anche l’idea Iotalab di Safety Bubble Device,  dispositivo di sicurezza per il distanziamento sociale nel luogo di lavoro, nei supermercati e in altri luoghi potenzialmente affollati.

Grazie anche a queste idee, nel corso degli ultimi anni l’ecosistema italiano delle startup ha registrato una forte accelerazione. Aspetto più importante,  la pandemia ha causato solo un piccolo rallentamento.

Secondo i dati più recenti dell’Osservatorio Startup Hi-Tech del Politecnico di Milano infatti, nel 2020 le startup hanno raccolto 683 milioni di Euro (solo un -2% rispetto a 12 mesi prima), più del doppio rispetto al 2017 (313 milioni di Euro) e quasi cinque volte più del 2015 (147 milioni di Euro).

A fine settembre 2020 , il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese era di 12.068, in aumento di 572 unità (+5%) rispetto al trimestre precedente.


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