Un Apple Watch al polso diventa una questione di cuore
La storia di Bob Larc, prima perplesso di fronte al regalo di Apple Watch poi riconoscente per averlo salvato da una grave aritmia cardiaca
Se una mela al giorno può togliere il medico di torno, un Apple Watch usato tutti i giorni aiuta certamente a capire quando invece affidarsi prontamente a uno specialista sia questione di vita.
Questo insegna la storia di Bob Larc, statunitense appassionato di sport all’aria aperta e corsa in particolare, il quale in occasione del 17° anniversario di matrimonio ha ricevuto in regalo dalla moglie Lori proprio un Apple Watch.
Di fronte alle perplessità per una spesa da lui considerata non indispensabile, Lori l’ha convinto a guardarlo come investimento sulla salute. Una previsione molto più realistica di quanto entrambi avrebbero potuto immaginare.
Il ritmo della salute
Bob infatti, non aveva mai utilizzato uno smartwatch durante i propri allenamenti. Grazie a un passato di atleta quando era al college, sapeva come tenersi in forma ed era abituato a partecipare a mezze maratone.
Convinto così a sfruttare le potenzialità di Apple Watch, sin dalle prime uscite ha ricevuto segnali di allerta. A riposo infatti, l’app segnava 127 battiti. Troppi, soprattutto per un fisico abituato a praticare sport.
Come facile immaginare, la prima reazione è pensare a un errore del sensore o a una generale scarsa affidabilità degli smartwatch. Tuttavia, il giorno dopo durante la corsa, l’andamento del battito cardiaco appariva molto irregolare, soprattutto in relazione allo sforzo.
Una situazione proseguita anche nei giorni successivi, sempre con andamenti simili. Da qui , la decisione di rivolgersi finalmente a uno specialista.
La dura verità
Il timore di essere rimproverati per essersi affidati a uno strumento non medico sono durati poco. Così come la speranza di poter in ogni caso risolvere tutto con esercizi di rilassamento o semplici integratori.
Subito dopo i primi controlli, Bob si è infatti ritrovato ricoverato d’urgenza per rimediare a un’aritmia cardiaca. In pratica, come se avesse corso maratone per una settimana senza sottoporsi ad alcun controllo.
L’intervento ha avuto successo. Superata la paura, nel giro di pochi mesi Bob ha potuto riprendere le proprie abitudini, corsa compresa. Naturalmente, sempre con Apple Watch al polso e imparando a valutare attentamente a ogni indicazione sullo stato di salute.
Una delle tante storie ormai in grado di confermare i benefici di uno smartwatch nella cura della salute, e non solo di Apple Watch. Se d’altra parte è anche vero come spesso gli allerta si rivelino falsi allarmi o semplicemente eccessi di prudenza, la prospettiva di salvare vite è una realtà.
Non a caso, la collaborazione tr ai produttori di wearable, i centri di ricerca e le istituzioni santiarie è ormai una realtà consolidata. Nel caso di Apple, chiunque può contribuire alla racoclta dati attraverso Apple Research. Altri invece, a paritre da Fitbit, hanno addirittura attiva una divisione dedicata.
Come sempre in questi casi, senza fidarsi ciecamente della tecnologia, accompagnarsi a uno smartwatch in grado di fornire le dovute garanzie sulle funzioni per la salute è qualcosa di più di una moda. Se non per togliersi il medico di torno, una soluzione per tenere almeno le distanze.
Pubblicato il 10/2/2021