Alleati ideali contro il Covid-19 gli smartwatch godono di ottima salute
La crescita del settore smartwatch amplificata dalla comprovata utilità nel riconoscere e contrastare problemi di salute
L’andamento positivo per il mercato smartwatch durante il 2020 è apparso subito dai primi mesi, e non solo per l’improvvisa attenzione ai wearable come strumenti di supporto nell’individuare e contrastare il Covid-19.
L’emergenza sanitaria infatti, ha impresso un’ulteriore spinta a un settore già in ottima salute. Come confermano i dati Research and Markets, le consegne su scala globale ammontano a 68,6 milioni di unità, destinate a diventare 157,2 milioni di utenti nel 2026.
Vale a dire, una crescita annuale 14,5% stimata per i prossimi cinque anni. In particolare, oltre alla ormai consolidata spinta in arrivo dai temi della Salute e della Sanità, importante anche il contributo del mondo IoT, con la crescente diffusione di sensori in vari contesti.
Uno smartwatch al centro della vita
Uno scenario dove lo smartwatch diventa sempre più dispositivo autonomo, in grado di fornire una prima assistenza sulle condizioni di Salute, ma anche di interagire direttamente con il mondo circostante. Una sorta di telecomando per abbigliamento sportivo smart, domotica, videosorveglianza e altro ancora.
Sono ormai superati i primi tempi dove lo smartwatch era una semplice appendice dello smartphone per notifiche e poco più. Ora si parla di dispositivi decisamente complementari, messi sullo stesso piano. Anzi, non è da escludere la prospettiva di vedere invertiti i ruoli, con i telefoni diventare satelliti dei vari Apple Watch, Fitbit, Samsung Galaxy e rivali.
Interessante la suddivisione del mercato analizzata da Research and Markets. La crescita è infatti conseguenza anche dell’allargamento delle fasce di utenza. In particolare, le funzioni per la Salute sono apprezzate dalle fasce più anziane, le cui attenzioni sono rivolte in particolare a Apple e Fitbit.
D’altra parte, si iniziano a vedere i primi risultati nel mondo della fascia alta, quella originata dai marchi legati al settore del lusso. Interessante per esempio, la scelta Fossil Group di lanciare un modello destinato ai più giovani, anche se al momento limitato al mercato indiano.
La salute prima di tutto
La spinta decisiva si conferma però lo stretto legame saldato nel giro di pochi mesi con le questioni legate alla salute e alla diffusione del Covid-19 in particolare. Presto infatti, i dati raccolti da diversi modelli di smartwatch hanno permesso di analizzare e contrastare la pandemia.
Dagli sportivi soddisfatti di poter aggiungere informazioni sulla condizione complessiva oltre alle semplici prestazioni, alla possibilità di seguire i malati da casa in telemedicina riducendo i ricoveri in ospedale, con soddisfazione da parte sia di pazienti sia di strutture alleggerite nel carico di lavoro, il consenso si è diffuso rapidamente.
In uno scenario strutturato ormai prossimo, le strutture sanitarie si stanno organizzando per adottare modelli certificati in grado di prima di tutto di verificare l’assunzione dei farmaci, ma anche per tenere sotto controllo in modo discreto i regolari movimenti dei pazienti in casa propria e rilevare prontamente l’insorgere di eventuali tremori o irregolarità cardiache.
Non deve quindi stupire come sul fronte dell’offerta lo scenario risulti frammentato. Dietro un Apple Watch già fruibile a livello clinico e Fitbit ormai in dirittura d’arrivo per certificare il riconoscimento di fibrillazione atriale o apnee notturne, anche la concorrenza avanza guidata da Samsung e Garmin.
Pubblicato il 15/2/2021