Il tessuto smart pronto per una luminosa stagione di collezioni
Sottile, flessibile, traspirante e resistente, il tessuto smart della Fudan University permetterà di visualizzare messaggi personalizzati sugli indumenti
II tessuto smart e le relative intriganti applicazioni sono uno dei campi di ricerca più promettenti per le tecnologie wearable. Finora però, i risultati sono stati ancora più interessanti di pratici. A fibre in grado di integrare sensori o trasmettere dati, al momento è infatti ancora necessario abbinare sempre qualche sistema di controllo. Abbastanza grande da rendere l’insieme scomodo e praticamente possibile da utilizzare in situazioni impegnative come lo sport.
Importanti passi avanti sono quelli registrati dalla Fudan University e in particolare dal Department of Macromolecular Engineering. Qua, si sta lavorando su un nuovo concetto di tessuto, in grado esso stesso di diventare attivo, e non limitarsi alla raccolta delle informazioni.
Comfort e praticità fanno la differenza
Flessibile, traspirante e soprattutto resistente, il tessuto smart in questo caso può essere usato per sfruttare la superficie di un indumento come display. Una funzione oggi possibile solamente sfruttando materiali rigidi, difficilmente compatibili con la necessaria praticità. Non a caso, idee del genere sono state tradotte solo in zaini, giubbotti, borse o caschi.
Inoltre, la capacità di seguire le pieghe naturali del corpo rende il risultato molto più gradevole e versatile. In pratica si tratta di fibre discendenti dei vecchi materiali fluorescenti, in grado di restare luminosi per alcuni minuti dopo essere stati esposti a una luce diretta.
In questo caso, il tessuto smart stesso è composto da fibre in grado di condurre la luce e soprattutto di combinarsi in modo uniforme con il filo di cotone e dare quindi forma all’indumento desiderato.
Aspetto altrettanto interessante, il sistema è completo. I ricercatori sono infatti riusciti a integrare nello stesso materiale sia una tastiera virtuale, per modificare a scelta i contenuti da visualizzare sia l’alimentazione attraverso energia solare. All’apparenza, il filo si presenta come una bobina di quelle comunemente utilizzate.
Pronto da indossare
Le fibre dal diametro inferiore al mezzo millimetro sono disponibili in vari colori, all’occorrenza da combinare tra loro. Diverse le applicazioni già immaginate dal team guidato dal professor Huisheng Peng. Dal semplice effetto estetico, a una più utile mappa interattiva per aiutare a orientarsi senza tenere in mano altri dispositivi o visualizzare messaggi e notifiche, sfruttando un collegamento via Bluetooth con lo smartphone.
Interessanti anche le prospettive come supporto a chi ha difficoltà nel comunicare a voce o a gesti, o semplicemente intende farlo in modo originale o in situazioni dove non si può parlare.
Anche su uno die principali punti deboli del tessuto smart, la resistenza, i dubbi sembrano destinati a svanire. I testi condotti finora hanno dimostrato la resistenza del materiale fino a cento passaggi in lavatrice e asciugatrice.
Pubblicato il 31/3/2021