Anche AirTag pronta a prendere posto nell’universo Apple, o quasi
Aumentano le informazioni sull’imminente AirTag di Apple, una smart tag rotonda, versatile e soprattutto economica
Non tutti i prodotti Apple riescono a raggiungere la stessa popolarità dei vari iPhone, iPad, Watch e AirPods. Quella in grado di convincere gli utenti a spendere cifre importanti anche solo per il piacere di esibire il prodotto. La storia del noto marchio è fatta anche di avventure meno felici, così come anche di articoli non necessariamente più costosi dei diretti rivali. È questo il caso di AirTags.
A differenza di tutti gli altri simboli Apple, intorno ad AirTag crescono le voci di un arrivo ormai non più lontano, ma soprattutto di una decisione insolita per quanto riguarda il prezzo, allinearlo al mercato. In pratica, una cifra indicata dai meglio informati intorno ai 39 dollari.
Anche solo per difendere la propria reputazione, comunque superiore a quanto di simile è oggi possibile trovare un commercio. Tuttavia, con una differenza trascurabile, o quasi. A partire da Samsung, il cui Galaxy SmartTags a fronte di un listino ufficiale di 34,99 euro si trova tranquillamente intorno ai 22 euro. Praticamente uguali a quelli riferiti a TilePro, rivale meno noto come marchio, ma altrettanto diffuso, soprattutto Otreoceano.
Il problema in questo caso è la intrinseca semplicità del prodotto. Uno smart tag infatti al momento non è in grado di andare oltre le funzioni di base e anche sul piano del design non sono ancora stati individuati spazi nei quali trovare il modo di distinguersi. Da qui, la quasi scontata necessità di allinearsi sul prezzo e puntare tutto sul marchio.
Un AirTag intenzionato a prendere posizione
Anche perché proprio l’utilità di AirTag e simili non è per nulla scontata. Il piccolo chip con integrato Bluetooth, altro non è se con una sorta di portachiavi intelligente. Un dispositivo da applicare a un oggetto che per natura si rischia spesso di smarrire, o si presta a essere rubato.
Il modulo permette prima di tutto di rintracciare l’oggetto al quale applicato. Precisione, autonomia e all’occorrenza discrezione sono quindi gli elementi più importanti per difendere mazzi di chiavi ma anche smartphone, borse, valige o addirittura animali domestici.
La connettività Bluetooth serve prima di tutto a ritrovare i piccoli oggetti di uso quotidiano quando non ci si ricorda dove siano stati messi. Sfruttando invece la prossimità con altri smartphone o dispositivi di tracciamento abilitati, è possibile recuperarli anche su larga scala, individuandoli materialmente o ricostruendo i movimenti.
Questo naturalmente sarà il compito principale anche di AirTag. Apple punta anche su una nuova generazione di app a supporto, con maggiore precisione. Il sistema utilizzerà il recente chip U1, per intenderci lo stesso presente all’interno dei più recenti iPhone e Watch e avrà dimensioni di 32 mm di lato e 6 mm di spessore, in linea con i rivali.
Rotondo e probabilmente anche adesivo. Ma non si sa bene quando
Riguardo alle forme, la voce più gettonata va in direzione di quelle rotonde, anche per distinguersi dalla tendenza di sposare invece linee squadrate. Interessante la probabile prospettiva di sfruttare diverse modalità per attaccare AirTag. Oltre al tradizionale ciondolo, anche adesivo.
L’unico vero dubbio restano i tempi. Già più volte annunciati e regolarmente disattesi, AirTag resta comunque un prodotto certamente non cruciale per Apple. Tuttavia, sempre utile per tenere alte attenzione e distanze verso i rivali.
La pandemia ha certamente contribuito a ridurre l’urgenza di un dispositivo utile soprattutto negli spostamenti, così come il tracciamento va incontro a questioni legali da chiarire prima del lancio. I più ottimisti tra gli osservatori tuttavia, non hanno rinunciato a essere pronti per la fine di aprile, soprattutto dopo aver visto passata inutilmente l’attesa per l’evento atteso lo scorso 23 marzo, e l’aggiornamento del sistema operativo iOS dato per imminente.
Pubblicato il 6/4/2021