Negli smartglasses Inmo Air c’è ancora spazio per la realtà aumentata
Inmo Air crede nel rilancio degli smartglasses con realtà aumentata, lavorando su ingombro e praticità, senza strafare
Al momento, gli smartglasses intesi nel senso più completo del termine, con videocamera integrata e relativa realtà aumentata, non sollevano più di tanto l’interesse del mercato. Questo non impedisce però a Inmo Air di continuare a credere nel proprio progetto.
Ingombro, autonomia e una certa complessità d’uso hanno finora infatti stroncato la maggior parte delle ambizioni, a partire dai Google Glass. Mentre l’attenzione al momento resta concentrata sui modelli con le sole funzionalità audio, Inmo Air continua però a sviluppare l’idea originale.
I risultati in effetti non mancano, a partire dall’estetica. L’ingombro resta sempre superiore alla media anche delle montature più appariscenti. Tuttavia, l’attenta distribuzione dell’elettronica e la scelta dei componenti hanno portato a qualche risultato. Soprattutto, sul peso sceso a 76 grammi.
Più realismo nella realtà aumentata
Un altro punto di forza, è per il momento cercare di non strafare. Piuttosto di voler stupire a tutti i costi con nuove funzioni il più delle volte improbabili alla prova pratica, offrire un’alternativa più comoda a operazioni ormai comuni.
A partire per esempio dalla navigazione. Una volta impostato un percorso via app, le indicazioni vengono proiettate direttamente sulla lente. Elaborate sullo smartphone, di fatto gli Inmo Air ricevono solo i dati grafici, risparmiando così anche sulla potenza di calcolo.
Un altro accorgimento è stato utilizzare una videocamera da 720p. La distanza ravvicinata e le dimensioni del display sono talti perché risulti più che sufficiente. Certamente meno attraente a livello di marketing rispetto al Full HD, di fatto resta la soluzione più realistica, per evitare anche di compromettere la fluidità dei filmati.
Utile comunque anche per un’altra applicazione non scontata, la visualizzazione di fotografie e soprattutto video in streaming, da sfruttare per esempio durante lunghi viaggi, senza dover dipendere da altri dispositivi e con una maggiore riservatezza.
In più naturalmente, il supporto visivo alle chiamate e l’ascolto di musica, senza distogliere lo sguardo, sfruttando speaker e microfono integrati.
Per usare gli Inmo Air ci si può fare in quattro
Novità interessanti anche tra le modalità di comando. Oltre alle ormai scontate interazioni touch attraverso la superficie delle stanghette e i comandi vocali, con gli Inmo Air si può interagire anche in modo gestuale, con movimenti e posizione delle dita davanti alla lente.
Ancora più imprevedibile il quarto canale di interazione, con i movimenti della testa. Pensato per esempio per chi va in bicicletta, sfrutta il giroscopio interno per tradurre in azioni un semplice spostamento del capo. Sarebbe interessante però capire come e quanto spazio ci sia per un margine di errore su movimenti naturali o involontari.
Probabilmente è ancora presto parlare di una nuova generazione di smartglasses e rilancio delle relative ambizioni. I segnali interessanti tuttavia non mancano, anche se su aspetti come le dimensioni la strada appare ancora piuttosto lunga. Anche sul prezzo, i 371 euro chiesti per essere tra i primi a provare gli Inmo Air, non sono pochi. Ancora di più, i 699 dollari del prezzo ufficiale.
Pubblicato il 24/8/2021