Nelle mani del guanto smart la riabilitazione è un gioco

Nelle mani del guanto smart la riabilitazione è un gioco






Ricercatori danesi hanno messo a punto un guanto smart per la fisioterapia a distanza trasformandola in un momento più divertente

Quella fase sempre delicata, anche sotto il profilo emotivo, del recupero dopo un infortunio, può rivelarsi più efficace e stimolante del previsto grazie ai wearable e soprattutto al guanto smart per riabilitazione messo a punto dai ricercatori della Technical University of Denmark.

Sfiducia, noia e spesso difficoltà nel seguire i programmi di riabilitazione tendono infatti a compromettere il pieno recupero delle funzioni. Sfruttare il guanto smart permette invece di trasformare questa fase se non in un gioco, almeno in qualcosa di decisamente più stimolante.

Secondo i dati dei ricercatori danesi, solo nel loro Paese e nella vicina Germania sono circa 200mila le persone impegnate ogni giorno in un programma di attività legato al recupero fisico. Spesso con la necessità di andare nello studio di un fisioterapista o più in generale con difficoltà nel mantenerle la motivazione.

Foto: Jesper Scheel

Il guanto smart, comodo e sostenibile

Un primo aspetto interessante è il materiale con cui il guanto smart è stato realizzato. Sviluppato intorno al CareGum, materiale messo a punto nello stesso ateneo, utilizza dei comuni bozzoli del baco da seta e cambia consistenza con la temperatura. Tende ad ammorbidirsi con il calore e invece a indurirsi quando si raffredda. L’ideale quindi per adattarsi alla forma di una mano e permettere ai sensori di compiere il proprio lavoro.

Inoltre, può così essere inserito all’interno del tessuto senza comprometterne le caratteristiche, e all’occorrenza stampato in 3D. In sostanza una soluzione anche economica in prospettiva di una produzione in serie.

Il guanto smart ha un sensore in corrispondenza di ogni dito. Anche questo realizzato con materiali CareGum, flessibili, sostenibili e a basso costo. Questo permette prima di tutto la vestibilità, senza interferire con lo svolgimento degli esercizi di fisioterapia.

Foto: Technical University of Denmark.

La fisioterapia diventa un gioco da ragazzi

Soprattutto però, secondo le intenzioni dei progettisti, aiuta a trasformare l’operazione in una sorta di gioco. L’idea è infatti poter costruire dei videogiochi intorno ai movimenti richiesti e associarli quindi a un’attività più divertente e meno imposta.

Inoltre, da svolgere tranquillamente a casa propria. La trasmissione istantanea dei dati permetterà comunque al fisioterapista di seguire le operazioni da remoto, indicare eventuali correzioni, comunque segnalate anche dal software, e valutare i progressi.

Per rendere l’operazione più agevole e alla portata di tutti, il guanto smart funzionerà in combinazione con lo smartphone. I relativi giochi ricalcheranno quelli attualmente più diffusi, opportunamente adattati alle esigenze della riabilitazione.


Pubblicato il 14/10/2021

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