Sfida a due tra IoS e Wear OS per guidare gli smartwatch
Sotto la spinta Samsung e con il potenziale Fitbit, Google Wear OS può diventare il primo sistema oepartivo per smartwatch
Sembra rivelarsi azzeccata la decisione Samsung di affidarsi maggiormente a Google Wear OS per i propri smartwatch. I primi dati riferiti al terzo trimestre dell’anno indicano infatti proprio nel Galaxy Watch 4 uno dei protagonisti.
I dati Counterpoint Research stimano infatti una crescita del 16% per l’intero settore rispetto allo stesso periodo del 2020. Una ulteriore conferma, caso mai ce ne fosse bisogno, del periodo felice per gli smartwatch, sempre in continua evoluzione e con buona probabilità destinato a durare ancora qualche tempo.
Non solo Apple Watch
Su tutti, questa volta spicca Samsung, con la migliore prestazione trimestrale della propria storia per quanto riguarda gli smartwatch. In particolare, un risultato utile a risalire la classifica. Con il 14,4% del mercato, l’azienda è infatti tornata al secondo posto.
In testa, sempre irraggiungibile per il momento, rimane Apple, forte di un 21,8%, anche se il calo di quasi sette punti percentuali dovrebbe indurre il produttore di Watch a non godersi la posizione più del necessario. Anche perché l’avanzata Samsung del 4,5% nel giro di un anno non è da sottovalutare. C’è però da ricordare il potenziale peso per il ritardo di un mese, quindi oltre la soglia trimestrale, nel lancio di Watch 7.
A farne le spese, prima di tutto Huawei. Quanto critica si stia rivelando la decisione impulsiva di rispondere a problemi diplomatici con gli USA lanciando un sistema operativo proprietario, è evidente dai dati. Nel giro di solo dodici mesi infatti la quota di mercato è scesa dal 13,6% al 5%.
Soprattutto, questo ha significato il sorpasso anche da una Amazfit ormai lanciata, in salita dal 5,4% al 5,8%, e anche dall’originale progetto Imoo, rivolto prima di tutto ai più giovani e poco diffuso dalle nostre parti, nonostante un piccolo passo indietro dal 6,4% al 5,8%. Al momento infatti, è l’India ancora più della Cina aguidare il settore.
Wear OS pronta alla sfida
Significativa per certi versi l’assenza nelle prime posizione di marchi come Fitbit e Xiaomi. La prima, finita in una sorta di limbo in attesa di capire bene le intenzioni di Google sul futuro dei relativi modelli e soprattutto del sistema operativo, mentre l’ambiziosa Xiaomi appare in difficoltà dopo un periodo di rapida crescita.
Nel caso di Fitbit soprattutto considerazioni rafforzate dall’analisi Counterpoint Research sui sistemi operativi. Fermo restando il perfetto allineamento di Apple IoS a Watch, alle spalle si delinea infatti uno scenario interessante.
Grazie alla spinta Samsung e ai diversi modelli nei quali è comunque presente Wear OS, il totale attuale arriva al 17,3%, a fronte del 3,2% di un anno prima. Una graduatoria dove si rivede la stessa Fitbit, al quarto posto con un 4,4%, mentre anche in questo caso si assottiglia semrpe di più la presenza Huawei.
Più interessante è però, lo studio in prospettiva. Mettendo insieme l’intero potenziale degli smartwatch destinati a integrare Wear OS, oltre alla stessa Fitbit anche marchi come Tizen o Fossil, si arriva al 23,7%, poco più dell’attuale livello Apple.
Come dire, dopo anni di confronti serrati e aperti, al momento una prospettiva tra le più quotate è vedere anche nel mondo smartwatch il confronto sui sistemi operativi ridursi a una sfida a due tra Apple e Google.
Pubblicato il 26/11/2021