Così Fitbit vuole combattere in difesa della salute mentale

Così Fitbit vuole combattere in difesa della salute mentale






Una richiesta di brevetto Fitbit rivela l’intenzione di aggiungere agli smartwatch funzioni per l’equilibrio emotivo e la salute mentale

Tra le frontiere esplorate da Fitbit per la nuova generazione di smartwatch, entra in gioco una al momento poco esplorata. Mentre si parla spesso di funzioni come pressione nel sangue, assistenza nella cura al diabete o problemi cardiaci, l’aspetto psichico è ancora una novità.

La svolta è confermata dalla richiesta Fitbit per un brevetto negli Stati Uniti. L’obiettivo è riuscire a monitorare lo stato emotivo, tracciando più in generale il benessere psicologico, oltre a quello fisico.

Più in generale, seguendo la tendenza di elevare la portata delle funzioni di uno smartwatch a livello medico, l’obiettivo è trasformare uno smartwatch in strumento per la cura dei problemi mentali. In particolare analizzare i dati in modo da prevedere potenziali stati emotivi a rischio.

Fitbit guarda oltre lo stress

Già oggi qualcosa del genere è presente su alcuni modelli, e quelli Fitbit in particolare. Dall’analisi  combinata di andamento della frequenza cardiaca e dati del sonno si ricava una sorta di indicatore di stress. Attualmente, a livello quotidiano, inteso come necessità di prendersi una pausa o dedicarsi a qualche attività rilassante, come particolari esercizi guidati per la respirazione.

Ora però, Fitbit vuole spingersi oltre. Interessante notare come la via indicata per tenersi lontano da potenziali problemi emotivi passi per una sorta di esercizio mentale, basato sul gioco.

Dagli schemi presentati insieme alla richiesta del brevetto, queste indicazioni emergono abbastanza chiaramente. Da una parte, la procedura studiata per raccogliere i dati dai sensori dello smartwatch, selezionare quelli utili e analizzarli per arrivare a una sorta di punteggio emotivo.

In particolare, solleva una certa curiosità la probabile intenzione di considerare anche i dati vocali. Previa naturalmente autorizzazione esplicita, anche il tono della voce nel corso della giornata può rivelarsi un nuovo indicatore sullo stato d’animo.

Esercizio per la mente

Sulla base di questo, proporre attività per migliorare la propria situazione, restando lontano dalla soglia di rischio. A prima vista, qualcosa di molto simile a quanto proposto a suo tempo con i diecimila passi al giorno e relativi riconoscimenti virtuali, o i più recenti minuti settimanali in Zona Attiva. Applicato però, a livello di equilibrio emotivo.

Dietro le quinte, un sistema di intelligenza artificiale. Per funzionare a dovere quindi, con la necessità di una fase iniziale di raccolta dati abbastanza importante da rendere affidabili le previsioni.

Potenzialmente una funzione al servizio di milioni di persone, non necessariamente con problemi psichici, ma anche semplicemente desiderose di tenersi alla larga da situazioni a rischio o alla ricerca del proprio equilibrio.

Un’evoluzione però per la quale è necessario un certo tempo. Difficile parlare quindi di una prospettiva a breve. All’incertezza intrinseca della trasformazione di un brevetto in prodotto finale, in questo caso si aggiungono tempi di sviluppo mediamente non brevi.


Pubblicato il 30/12/2020

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