Con l’assist dei Big Data, il gol è più vicino

Con l’assist dei Big Data, il gol è più vicino






Il contributo dei wearable nella raccolta dei Big Data da calciatori e partite è sempre più importante per inseguire una vittoria

Mentre l’attenzione dei tifosi di calcio è ancora in buona parte rivolta al calcio mercato e ai primi incontri ufficiali, fietro le quinte si sta già lavorando per la nuova stagione anche sul fronte dei dati ricavati da giocatori, allenamenti e incontri al servizio di tecnici e allenatori.

Ogni momento dell’attività di un calciatore è infatti ormai soggetto alla raccolta di informazioni su condizione fisica, salute e prestazioni. Tutto questo è possibile grazie al contributo sempre maggiore dei wearable.

A partire da rilevatori GPS indossati dai giocatori per capire velocità e intensità del lavoro, parametri importanti per costruire programmi personalizzati. Oppure droni per registrare i movimenti della squadra, fornendo informazioni tattiche ai Match Analyst.

I Big Data portano alla vittoria

Oggi, sono milioni i dati prodotti dai vari dispositivi:. Quelli in ambito tecnico noti come Big Data, sono una enorme risorsa, da sfruttare però a dovere.

Secondo Research and Markets, nel 2022 il giro d’affari per il mercato dei dati nello sport ha raggiunto quota 3 miliardi di euro. Un volume destinato a crescere fino a 8 miliardi di euro nel 2026. Un incremento del 166% in 5 anni. Da qui, l’idea Primeur Group di un’analisi più approfondita dello scenario e delle potenziali evoluzioni.

La raccolta e l’elaborazione dei Big Data ha raggiunto livelli a volte impensabili. Tutte le franchigie NBA hanno installato telecamere nelle passerelle delle arene per tracciare i movimenti di ogni giocatore e della palla a una velocità di 25 volte al secondo.

Dal calcio alla Formula 1, la corsa è iniziata

Il Manchester City ha aggiunto allo staff degli analisti quattro astrofisici. Segue la stessa linea la rivale, il Liverpool, che ha attirato talenti con un background completamente opposto a quello sportivo, assumendo fisici e neuroscienziati.

Negli allenamenti precedenti alla finale di Champions League la squadra di Klopp ha utilizzato sensori applicati alla testa degli atleti con il fine di raccogliere dati su come reagiscono i circuiti cerebrali.

Da sempre molto attenta alle novità anche la Formula 1 non si tira indietro. In un ambiente tra i precursori dell’analisi dei dati, ogni vettura contiene 300 sensori che spostano 1,1 milioni di dati telemetrici al secondo trasmessi dalle vetture ai box. Durante ogni weekend di gara 160 TB di dati vengono inviati tra il circuito remoto e il centro multimediale e tecnologico della Formula 1.

Per quanto innovativo e non sempre semplice da decifrare, uno scenario in ulteriore continua evoluzione.

In occasione dei prossimi mondiali in Qatar verrà lanciato il fuorigioco semi-automatico. Dodici  telecamere di localizzazione e ventinove punti di raccolta dati per ogni singolo giocatore, calcoleranno la loro posizione in campo cinquanta volte al secondo e sezionando ogni parte del corpo passibile di fuorigioco. All’interno del pallone verrà posto un sensore che invierà segnali alla sala di controllo cinquecento volte al secondo, risultando così fondamentale nei casi millimetrici.

Pubblicato il 26/8/2022


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