Gli smartglasses Flow rubano il mestiere ai visori

Gli smartglasses Flow rubano il mestiere ai visori






Grandi come dei comuni smartglasses, Dream Glass Flow rivoluziona la visione del classico visore per realtà virtuale, ingombrante e poco pratico

I progressi nel mondo dei visori per la realtà virtuale vanno soprattutto in direzione della qualità delle immagini, dell’autonomia e della precisione nei movimenti nei videogiochi quando abbinati a sensori. Pochi però si dedicano anche al compito più arduo di ridurre dimensioni. L’obiettivo principale invece di Dream Glass, arriva con Flow a un risultato decisamente interessante, fino a renderli praticamente degli smartglasses.

Dopo sei anni di lavoro e diversi modelli proposti al mercato, Dream Glass è sull soglia di un traguardo importante. Con Flow dimostra infatti come sia di fatto possibile dare a un visore forme e dimensioni di smartglassess, mantenendo invariate le prestazioni.

Il visore si trasforma in smartglasses

Oltre a un deciso passo avanti sul fronte estetico e sulla praticità di uno strumento non più relegato alle mura di casa, si aprono diverse possibilità. Il sitema può essere infatti collegato come sempre alle console più diffuse, a partire da PlayStation e Xbox via HDMI, ma anche a un comune PC e soprattutto con le console portatili e perfino, anche wireless, a dispositivi firetv e chromecast, oppure semplicemente Android e IOS.

In 59 grammi di peso e forme decisamente ridotte, con linee molto più vicine a un comune paio di grossi occhiali da sole, i due display di Flow offrono una visuale equivalente a un televisore da 120”. Aspetto a volte trascurato dai produttori di visori tradizionali, per riuscirci servono prestazioni all’altezza della situazione.

La fluidità delle immagini è affidata a una connessione da 2.400 Mbps, in modalità Wi-Fi 6. In favore della libertà di movimento, si può contare anche su un chip 5G. Sul fronte audio, in alternativa agli speaker integrati nelle stanghette, si può contare anche su cuffie o auricolari Bluetooth, ma anche via cavo grazie all’originale attacco sulla parte finale di una stanghetta.

Nuova visione di streaming

Questo rende Flow qualcosa di più di un semplice visore per videogame. L’idea Dream Glass è infatti proporre anche una nuova visuale di streaming. Un modo per non rinunciare ai videogiochi o semplicemente godersi un contenuto multimediale, anche 3D o a 360°, fuori di casa, senza l’ingombro tipico di un visore classico.

Il pensiero dei progettisti è adatto anche a chi ha problemi di vista. Integrato infatti, un sistema di correzione fino a cinque diottrie, come avviene nei binocoli o nelle macchine fotografiche più sofisticate. Attraverso un adattatore magnetico è inoltre possibile montare lenti correttive.

Un ultimo aspetto particolare rende i Flow più vicini a degli smartglasses rispetto a un visore. Pur restando comunque immersiva, la visuale della realtà virtuale non isola necessariamente dall’ambiente esterno. All’occorrenza, si può infatti ridurre l’immagine a una porzione dello schermo per restare comunque presenti nell’ambiente circostante. Una sorta di PiP con la scena reale.

L’arrivo sul mercato di Dream Glass Flow è previsto per il prossimo novembre. Si può prenotare la propria unità su Indiegogo a poco meno di 400 dollari. Certamente non pochi, ma in linea con il prezzo dei visori tradizionali, con la sensazione però, di essere tra i primi a guardare al futuro della realtà virtuale.

Pubblicato il 27/9/2022


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