La sfida tra Apple e Google per rilanciare i wearable
Il mondo wearable per la prima volta in calo di vendite punta alla sfida tra Google e Apple per superare anche la crisi economica
Per il mondo wearable è arrivato il primo vero e proprio momento delicato. Dopo anni di crescita anche superiore alle attese, nella prima parte dell’anno il settore ha rallentato per la prima volta. Come conferma anche CCS Insight, le previsioni per fine anno parlano di 215 milioni di prodotti venduti.
Sempre tanti, ma sicuramente un pezzo meno dei 232 milioni di unità consegnate durante il 2021. Più delle cifre, a preoccupare è però la tendenza. Le ragioni infatti, sono solo in minima parte tecniche. Le cause vanno ricercate soprattutto tra i fattori esterni. Quelli più difficili da gestire.
I wearable non sono più una novità
Prima di tutto, l’economia in generale. Oltre a rallentare le decisioni di acquisto, l’inflazione porta sempre più spesso a prendere delle scelte. Facile quindi immaginare come la priorità vada in direzione dei beni di prima necessità. Anche dove le disponibilità di spesa non mancano, gli analisti vedono una maggiore attenzione a contenere o rimandare gli acquisti per far fronte all’incertezza.
Inoltre, CSS Insight sottolinea un altro aspetto, dall’impatto altrettanto importante. Nel mondo wearable, negli smartwatch e negli auricolari in particolare, si è infatti in una fase di svolta. Buona parte del mercato è ormai di sostituzione. Fattore già di per sé causa di rallentamenti nelle vendite in assenza di vere e proprie novità, ora si manifesta in modo evidente.
Una boccata di ossigeno è attesa dalle novità, comunque di un certo rilievo. A partire dal tanto atteso debutto di Google Pixel Watch. Anche se la distribuzione è limitata e il prezzo fuori dalla portata di tanti, resta comunque un potenziale interessante.
La sfida a Apple può iniziare
Con la spinta delle competenze Fitbit, aumentano le possibilità di assistere per la prima volta a un vero e proprio confronto diretto di Apple Watch con un rivale alla stessa altezza. I vantaggi sul fronte della varietà di funzioni, e soprattutto autonomia, al quale aggiungere la diffusione di Wear OS, al momento giocano in favore di una sfida più equilibrata di quanto visto finora, con il dominio incontrastato Apple.
Nonostante questo però, le previsioni sono ancora piuttosto prudenti. Per il 2023, CSS Insight prevede un ulteriore calo dell’1% per gli smartwatch e del il 2% per i tracker, destinati ormai a diventare prodotto entry-level o di primo acquisto nel mondo wearable.
Per parlare di crescita, e di consguenza anche un probabile maggior fermento sulle novità, bisognerà aspettare il 2024. Fattori esterni a parte, l’inversione di tendenza permetterà di arrivare nel 2026 a quota 224 milioni di prodotti veduti. Sempre, contando sulla versatilità di Wear OS, utile ad aumentare l’offerta su più livelli. In ogni caso, a dimostrazione di un mercato in rapida evoluzione, si tratta di una cifra doppia rispetto al 2021.
Pubblicato il 19/10/2022