Lo smartring secondo RingConn: bello, discreto e preciso

Lo smartring secondo RingConn: bello, discreto e preciso






Puntando su praticità e discrezione, lo smartring RingConn offre una visione diversa di un wearable ancora poco sfruttato

C’è un nuovo pretendente nella sfida ancora poco frequentata degli smartring, ma per diversi aspetti interessante e promettente. All’insegna della salute, è infatti partito da poco il progetto RingConn.

Il settore nel quale finora in pochi stanno raccogliendo successi, potrebbe in questo modo aumentare la visibilità. Oltre a Oura infatti, le ragioni per sfruttare uno smartring sono in effetti poche. Anche solo aumentare la scelta, e quindi la concorrenza, è già un primo passo.

L’utilità di un wearable di questo tipo sono essenzialmente legate alla capacità di analizzare i principali parametri vitali con la massima discrezione e senza problemi legati a ricariche o dispositivi scomodi da indossare di notte, come in effetti sono tanti smartwatch.

Inoltre, in qualità di oggetti ispirati ai gioielli, servono anche attenzioni particolari a design e materiali. La risposta RingConn parte proprio da questo, con la scelta di un titanio particolarmente leggero e tale da essere lavorato con buoni risultati anche sotto il profilo estetico.

Sensori in punta di dito

Obiettivo principale è però l’affidabilità dei dati, con la relativa praticità. Sfruttando il vantaggio di una lettura al dito, in un punto dove la pelle è in genere più sottile, tracciamento del sonno, temperatura corporea e livello di ossigeno nel sangue vengono rilevati in continuo. Oltre naturalmente all’immancabile  frequenza cardiaca

Inoltre, secondo i progettisti, uno smartring è più stabile e meno soggetto a interferenze o movimenti in grado di falsare le letture. Da qui la possibilità per esempio di distinguere con maggiore precisione le diverse fasi del sonno, comprese eventuali pause ristoratrici durante la giornata.

In assenza di display, pulsanti e più in generale di un’interfaccia integrata, tutte le impostazioni sono naturalmente demandate all’app, lasciando più spazio ai sensori. Anche quello principale per la frequenza cardiaca può così raggiungere un maggiore livello di precisione, arrivando a individuare segnali di potenziali irregolarità dopo cinque minuti di lavoro.  

Anche per sport

L’obbiettivo RingConn è però supportare anche l’attività fisica e lo sport in generale. All’occorrenza, si può quindi delimitare la lettura, e relative analisi a un intervallo. In pratica, avviando e arrestando la registrazione manualmente come su uno smartwatch. Questo fornisce un quadro più mirato allo sforzo compiuto durante una sessione di allenamento.

Un quadro naturalmente completo di tutte le informazioni del caso. Quindi, passi, distanza, calorie, tempo in movimento e anche la respirazione, vengono regolarmente tracciati e contribuiscono a stabilire il relativo stato di forma e impostare gli allenamenti successivi.

L’autonomia dichiarata arriva a una settimana. Come per degli auricolari, si può però contare sulla riserva di energia della custodia, per allungare l’autonomia fino a tre mesi, con ben diciotto cicli di ricarica.

La consegna dello smartring RingConn è prevista per il prossimo febbraio. Chi è già convinto però, può approfittare della sottoscrizione già attiva su Indiegogo per 143 euro.

Pubblicato il 24/11/2022


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