Il diverso punto di vista VivoWatch 5 Aero sul sensore
VivoWatch 5 Aero è l’ultima novità Asus. Uno smartband con sensore sulla parte superiore della cassa, da attivare appoggiando un dito
I riscontri raccolti da Asus al di fuori del terreno preferito di notebook e accessori per videogiochi restano impossibili da paragonare agli scarsi favori incontrati finora su terreni come smarthpone e wearable. Le potenzialità restano tuttavia fuori discussione e anche solo per questo merita attenzione l’annuncio del nuovo smartband VivoWatch 5 Aero.
Come accade ormai sempre più spesso, soprattutto con i marchi asiatici, il terreno di prova non è più l’Europa o gli USA, ma la vicina Cina. Per quanto non in ottimi rapporti sul piano politico con Taiwan, sicuramente sempre attraente quando parla di mercato.
Anche perché le novità non mancano. Non tanto a livello estetico, dove le forme non si discostano dalle linee standard degli smartband, con display a colori. Per quanto si può intuire dalle poche immagini diffuse, anche di buona qualità.
Cambio di vista sul sensore
L’attenzione però, è riposta tutta nella parte inferiore della cassa, dove si trova la vera novità di VivoWatch 5 Aero. Come raramente visto finora su smartwatch e simili, il sensore per leggere i parametri fisici non è al di sotto della casa, a contatto con la pelle, ma invece al di sopra.
Questo per consentire di effettuare letture su richiesta, appoggiando sopra il dito, ma soprattutto per aumentare la precisione. Almeno, questo è quanto si intuisce dalle brevi descrizioni. Il risultato estetico non è dei migliori, ma questo è curiosamente un aspetto non sempre tra le priorità Asus nei wearable.
In particolare, oltre a rilevare la frequenza cardiaca. VivoWatch 5 Aero sarà anche in grado di effettuare un ECG. Secondo le dichiarazioni, con tanto di certificazione medica. Naturalmente, al momento solo per quanto riguarda la Cina e proprio questa potrebbe essere una della ragioni per l’attesa forzata in Europa e USA.
In ogni caso, è comunque interessante la particolare visione. Non più una lettura continua, e a volte estenuante, dei parametri, ma una più occasionale, legata all’espressa volontà dell’utente. Dalla quale potrebbe anche emergere una maggiore affidabilità complessiva.
Piccolo, completo e misterioso
Inoltre, vengono garantite anche le misurazioni del livello di ossigeno nel sangue e del livello di stress. Peri quali però è necessaria la probabile presenza di un secondo sensore sul retro, di tipo più comune. Per quanto riguarda l’attività sportiva, sono indicati i tracciamenti di svariate discipline, ma non è espressamente indicata la presenza del GPS.
L’insieme porta a un’autonomia dichiarata di sette giorni. Nella media degli smartband, anche se non ai massimi livelli. Analisi in favore di un doppio sensore e del GPS.
In considerazione del mercato di riferimento limitato, da considerare infine come indicativo il prezzo intorno ai 120 euro.
Pubblicato il 21/12/2022