Come aumentare l’autonomia di Apple Watch

Come aumentare l’autonomia di Apple Watch






Sin dalle prime versioni, l’autonomia è il punto debole di Apple Watch. Con qualche accorgimento però, la situazone si può migliorare

Tra i tanti punti di forza di Apple Watch, non si può certo includere l’autonomia. Sin dalle prime versioni, spesso la vera e propria impresa è arrivare a fine giornata. Se per un iPhone può essere ancora accettabile, non così lontano dalla media dei rivali, nel mondo degli smartwatch lo standard è ormai alle soglie della settimana, se non due.

Dimensioni e caratteristiche sofisticate di Apple Watch sono anche le ragioni alla base di un consumo senza confronti. Questa volta però, in senso negativo. Tuttavia, con alcuni accorgimenti, per chi ha una versione di WatchOS superiore alla 9 la situazione si può migliorare. Niente di clamoroso, ma quanto basta per arrivare tranquilli a sera e potersi affidare anche al monitoraggio del sonno senza doverlo lasciare sul comodino attaccato a una presa di corrente.

Nei casi peggiori, bastano un paio di ore al giorno di chiamate via smartwatch o un’ora utilizzo del GPS, o entrambi, per incidere pesantemente sulla durata della batteria. Ancora peggio, se usato per diffondere musica via iPhone. D’altra parte, funzioni per le quali il wearable è stato progettato e presentato; il problema è trovare il modo più equilibrato per conciliare tutte le esigenze.

Modalità Always-on, bella ma esigente

Prima di tutto, è utile avere sempre sotto controllo il livello della batteria. Se non previsto dal quadrante in uso, è necessario accedere al pannello di controllo. Come tutte le operazioni, è comunque costosa in termini di energia e di conseguenza se ripetuta più volta al giorno si rivela controproducente. La soluzione in questo caso è aggiungere comunque l’icona fissa sul display.

La via più semplice per aumentare l’autnomia di Apple Watch passa però per la modalità Basso consumo. In grado in linea terocia di raddoppiarla, naturalmente al prezzo di qualche rinuncia. Prima di tutto, disattivando la modalità Sempre acceso per il display, comunque non indispensabile. Discorso simile per il Wi-Fi, pronto al contrario a rivelarsi una punto di accesso per i malintenzionati. L’aspetto più critico, la vera differenza rispetto agli altri smartwatch, riguarda probabilmente lo spegnimento del sensore per la frequenza cardiaca, una delle principali ragioni di esistenza per un wearable. Infine, anche le notifiche non sono più istantanee, ma scaglionate ogni ora.

Se la soluzione appare troppo drastica, una prima alterna è procedere manualmente a disattivare solo la modalità Sempre acceso del display. L’affidabilità dei sensori di movimento è ormai date da rendere la decisione solo una questione estetica.  In ogni caso, resta sempre la possibilità di intervenire manualmente con il tocco.

Il prezzo del colore e delle animazioni

Grafiche, colori e animazioni sono certamente affascinanti e seducenti. Al tempo stesso però, anche una delle principali ragioni di consumo di energia. Meglio quindi optare per quadranti statici e con colori non troppo accesi. Meglio ancora se con sfondo scuro. Più un colore è chiaro infatti, più richiede energia la relativa visualizzazione. Un discorso simile si applica agli effetti speciali, come le dissolvenze, nei passaggi tra una schermata e l’altra o la sovrapposizione delle notifiche.

In teoria, anche il rilevamento della frequenza cardiaca può essere disattivato singolarmente. Sarebbe però un po’ come snaturare uno smartwatch. Si può comunque intervenire su altre funzioni non indispensabili in ogni momento, come il livello di ossigeno nel sangue. Stesso discorso per il sensore di temperatura corporea e la frequenza di respirazione. Parametri utili occasionalmente, sui quali vale la pena di intervenire manualmente all’occorrenza.

Un’altra funzione particolare di Apple Watch incide in misura importante sull’autonomia, il rilevamento dei suoni ambientali. Se non si frequentano abitualmente aree trafficate e rumorose, i rischi per la salute sono minimi. In caso contrario, probabilmente non ci si può fare di più d tanto. Ragione per cui, sapere di trovarsi in una zona troppo rumorosa è tanto intrigante quanto in realtà poco utile.

Le notifiche sono parte integrante di uno smartwatch. Per le e-mail però, non è sempre indispensabile leggere e rispondere subito. A maggior ragione, quando c’è già iPhone a inviare un avviso di ricezione. Disattivare quello dello smartwatch probabilmente non avrà ripercussioni sulla propria produttività.

Solo vibrazioni positive e parole contate

Un ragionamento simile si può applicare ai promemoria di attività. Anzi, ricevere un invito a muoversi quando ci si trova intrappolati in una riunione senza fine o bloccati nel traffico, può mettere alla prova il sistema di gestione dello stress. Disattivarle la notifica può rivelarsi più salutare.

Per chi ha un Apple Watch, spesso Siri è motivo di vanto,  da esibire appena possibile.  Gusti personali a parte, è importante essere consapevoli dell’impatto importante sull’autonomia delle funzioni audio, di poco inferiori a quelle video.

Alla fine dei conti, non è escluso sia più conveniente farne a meno se non ci si vuole ritrovare a parlare da soli già a metà giornata. Ancora meglio, disattivando tutti gli effetti audio, e valutando anche l’effettiva utilità di tenere attive le vibrazioni.

Alla fine di tutto questo forse ci si ritroverà con un Apple Watch più difficile da esibire, ma certamente utile fino alla fine della giornata.

Pubblicato il 17/3/2023


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