Il passo falso dei wearable sarà presto un ricordo
Dopo un anno difficile, nel 2023 per i wearable riprende la crescita al traino di auricolari e smartwatch. Finito il compito dei tracker
Archiviato senza troppi rimpianti un 2022 dove il mondo wearable ha dovuto fare i conti con il primo vero e proprio passo indietro, è già il momento di guardare al futuro. Secondo le previsioni IDC, senza neppure doversi preoccupare più di tanto.
Già da quest’anno infatti, il settore nel suo complesso riprenderà a crescere. A parte qualche eccezione, anche in modo abbastanza organico, rispettando la conformazione attuale del mercato.
In questo caso si parla di prodotti e non di marchi. Il Quarterly Wearable Device Tracker include infatti tutti i wearable e per quest’anno la crescita prevista è del 6,3%, per arrivare a un totale di 442,7 milioni di dispositivi in circolazione. Certamente, progresso agevolato dalla controprestazione del 2022, segnale comunque di buona salute e di prospettive rimaste praticamente inalterate.
Il passo falso non frena l’ottimismo
Nella prima parte dell’anno permangono tuttavia ancora alcuni problemi ereditati dagli scorsi dodici mesi. Lo smaltimento della produzione arretrata deve infatti ancora esaurirsi. A situazione normalizzata, il mondo wearable è destinato a riprendere la propria ascesa. Le stime IDC indicano una crescita del 5,4% all’anno fino al 2027, quando ci saranno in circolazione 644,5 milioni di dispositivi indossabili.
Per il momento, ancora prevalentemente di tipo tradizionale. Il settore resta infatti ampiamente presidiato da auricolari e smartwatch, lasciando al momento poco spazio alle altre idee, a partire dall’abbigliamento smart o dagli smartring.
Quest’anno infatti, il 62,1% delle vendite sarà riconducibile agli auricolari. Vale a dire, l vendita di 326 milioni di prodotti nuovi. Una situazione destinata a restare stabile o poco più anche nei prossimi quattro ani, quando l’impatto sarà del 62,7%.
Andamento molto simile per gli smartwatch. La ripresa anunciata quest’anno si tradurrà nella vendita id 162,2 milioni di unità, il 31% del mercato wearable, destinato a diventare il 31,9% nel 2027.
Auricolari e smartwatch acchiappa tutto
Facendo i conti, facile intuire come rimanga poco spazio per le altre proposte. Ancora di più se si aggiunge il 6,5% dei tracker o smartband. L’unico elemento del comparto in calo, destinato a passare dal 6,5% attuale al 4,9% tra quattro anni.
Per certi versi, un segnale di maturità. I prodotti di primo prezzo sono infatti destinati a lasciare spazio nelle preferenze degli utenti a modelli più completi e ricchi di funzioni. Il compito di avvicinare i più titubanti ai wearable, può in pratica dirsi completato.
I rischi semmai arrivano a altri fronti. Come segnala IDC, l’inflazione resta un freno importante anche in questo settore. Alcune iniziative già promosse dai protagonisti, Apple, Google e Samsung in prima fila, rischiano comunque di non rivelarsi sufficienti a superare il clima di diffidenza ancora diffuso.
D’altra parte, resta ancora forte la spinta della pandemia nel dotarsi di strumenti i grado di fornire indicazioni sullo stato di salute. Su questo, caso mai ce ne fosse conferma, si giocherà la sfida principale tra i produttori.
Pubblicato il 25/4/2023