Grazie alla realtà virtuale sarà tutto un altro lavorare
L’impatto della realtà virtuale nel mondo del lavoro sarà importante. Tanti i vantaggi, ma è necessario non aspettare troppo
Al di fuori del gran parlare intorno a Vision Pro, realtà virtuale e realtà aumentata sono in realtà molto meno rivoluzionari di quanto si possa a volte pensare. Sono infatti diverse le applicazioni di nicchia dove smartglasses e visori sono all’ordine del giorno.
Alcuni settori dell’industria da un parte e il circolo neppure tanto ristretto degli appassionati di videogiochi dall’altra, hanno comunque posto le basi per quella che Apple, e anche i diretti rivali a partire da Meta e HTC, si augurano diventi una svolta per il settore.
Come sottolineato nell’attenta riflessione di Alessandro Riganti, country manager di D-Link, per addetti ai lavori e appassionati lo scenario si profila certamente stimolante e anche interessante. Anche senza aspettare il Metaverso, ormai realtà aumentata e realtà virtuale vengono utilizzate sempre di più anche da diversi marchi per offrire esperienze diverse e coinvolgenti ai propri clienti. Un esempio molto popolare è IKEA, che permette di posizionare virtualmente gli arredi nelle case attraverso un’app.
Considerati anche i numeri ancora contenuti, ci sono quindi tutte le ragioni per cui il settore continui a crescere per diversi ani, contando sull’evoluzione della tecnologia da una parte e un auspicato calo nel prezzo dei dispositivi. Secondo Statista, le entrate nel mercato AR e VR arriveranno a 52,05 miliardi di dollari entro il 2027.
Le aziende non possono aspettare
Se nel mondo consumer si tratterà semplicemente di individuare il momento buono per acquistare visori e applicazioni, nelle aziende, il discorso è più complesso, perché si parla di investimenti più importanti e da programmare.
Difficile quindi pensare a un brusco e imminente cambio di abitudini sul posto di lavoro. Soprattutto in Italia, molte aziende sono ancora alle prese con la digital transformation, anche solo nel capire quali significativi cambiamenti e vantaggi porterebbe la sua introduzione. Diverse, restano scettiche sull’impatto reale dell’introduzione della tecnologia AR/VR per il loro business.
In realtà, secondo D-Link la loro adozione diffusa potrebbe avere vantaggi reali, a partire da una sensazione di maggiore realismo nella comunicazione. Dove fino a oggi anche i più sofisticati e costosi, sistemi di videoconferenza non sono riusciti ad arrivare, la realtà virtuale può effettivamente ridurre i costi di trasferta per le riunioni di persona, senza i limiti delle piattaforme come Zoom o Teams.
Inoltre, molti settori richiedono una formazione diretta dei dipendenti, con dimostrazioni e momenti di attività di persona, con relativa figura dedicata, per un certo periodo di tempo e in un determinato luogo. La virtualizzazione di questo processo può fornire comunque un’assistenza diretta, ma in un modo più efficiente sia in termini di tempo sia di risorse.
La realtà virtuale come importante strumento di lavoro
Un altro aspetto meno discusso, comunque importante, è sostenere le iniziative di diversità, equità ed inclusione. Le tecnologie immersive possono infatti mettere a disposizione lavoro, servizi ed esperienze a persone che altrimenti non sarebbero in grado di accedervi, a causa della distanza geografica o delle disabilità.
Anche chi ha dovuto, anche solo per una volta, rassegnarsi a subire noiose presentazioni indeterminabili, può sperare in un’alternativa in grado di dare vita ai concetti presentati nelle riunioni e migliorare comprensione e contesto non solo all’interno dei team, ma anche in importanti incontri di vendita con i propri clienti.
Uno scenario forse non proprio dietro l’angolo, ma al quale è importante prepararsi per tempo. Un eccesso di prudenza o di scetticismo, rischia di tradursi prima del previsto in una corsa obbligata per adottare in qualche modo realtà virtuale e realtà aumentata per tenere il passo con i concorrenti e adattarsi alla rapida digitalizzazione.
Pubblicato il 20/6/2023