I nuovi AirPods pronti a leggere il pensiero

I nuovi AirPods pronti a leggere il pensiero






Un brevetto Apple prevede di inserire negli AirPods dei sensori per interagire con l’attività cerebrale, con diversi potenziali utilizzi

La tecnologia a conduzione ossea o il rilevamento dei parametri vitali all’orecchio non sono necessariamente le uniche novità in arrivo per un prossima generazione di AirPods. Un recente brevetto lascia infatti a intendere come in realtà Apple stia già pensando al passo successivo.

Se aspetti come conduzione ossea o sfruttare un auricolare total wireless per rilevare frequenza cardiaca, temperatura o altri indicatori sulla salute non è ancora la regola, ma sicuramente non si può considerare una novità assoluta, il passo successivo appare decisamente intrigante.

L’idea è infatti integrare negli AirPods dei sensori in grado di interagire direttamente con l’attività cerebrale. Se non leggere nel pensiero, certamente attivare una serie di nuove possibilità sfruttando una serie di elettrodi.

Cervello sotto osservazione

Nella documentazione, si parla in particolare di voler effettuare prima di tutto un elettroencefalogramma, ma anche una più specifica  elettromiografia, un esame utilizzato nella diagnostica neurologica per la valutazione di patologie a carico del sistema nervoso periferico e dell’apparato muscolare, e un elettrooculogramma, la misura del potenziale elettrico associato ai movimenti oculari. Quest’ultimo in particolare, per portare a un livello superiore l’analisi del sonno attraverso il movimento degli occhi.

Per il momento però, non è possibile andare oltre il semplice aspetto tecnico. È ancora difficile immaginare infatti quale possa essere la vera applicazione, intesa come strumento in grado di migliorare la qualità di vita di un utente senza inutili complicazioni. In sostanza, qualcosa in linea con la storica semplicità dei dispositivi Appel.

Anche perché dalle prime analisi risulta come un eventuale versione di AirPod con integrata questa tecnologia richieda un fattore elevato di personalizzazione Ogni auricolare dovrebbe cioè essere regolato sulle caratteristiche della singola persona. Viene quindi naturale pensare a una funzione in grado di assolvere il compito, perché una procedura manuale difficilmente potrebbe raccogliere consensi.

Ipotesi al servizio di Vision Pro

C’è però una seconda ipotesi, più concreta e suggestiva. In realtà, un brevetto concepito non tanto come dispositivo indipendente, quanto invece come supporto a una seconda versione di Vision Pro. In questo caso, leggere le emozioni sarebbe sicuramente un alto di qualità importante a supporto della realtà virtuale.

Per arrivare alla visione più futuristica. Anche se oggi può sembrare a tutti gli effetti fantascienza, la strada intrapresa da Apple è potenzialmente in grado di portare a un sistema capace di leggere il pensiero. In fondo, di qualcosa di simile si parla già, con la capacità di riconoscere e interpretare il movimento degli occhi.

Più realisticamente, la presenza del sensore EOG porta in direzione di un altro obiettivo, almeno in una prima fase più raggiungibile. L’insieme induce infatti a ritenere come i potenziali futuri AirPods partiranno da una più concreta analisi del sonno. Anche solo per raccogliere i dait necessari prima di passare alla più ambiziosa fase successiva.

Pubblicato il 25/7/2023


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