Ai Pin trasforma finalmente l’IA in una questione personale
L’intelligenza artificiale di Ai Pin ambisce a rivoluzionare tante abitudini, mettendo in secondo piano lo smartphone
Non sarà certo come l’attesa dei prodotti più noti dei marchi più affermati, ma una certa curiosità Ai Pin l’aveva comunque sollevata, quando alcune settimane fa era sapientemente apparso indosso ad alcuni modelli durante le sfilate di moda a Parigi di Coperni sulla collezione primavera-estate 2024.
Ora, è arrivato il momento del lancio ufficiale e il wearable è pronto a mostrare tutto il reale potenziale in tema di innovazione. Quanto ci sarà da distinguere tra marketing e prospettive concrete è ancora presto per dirlo. Sicuramente, l’idea è originale e promettente e la presenza a monte del progetto di un dirigente Apple, Imran Chaudhri, è sicuramente un punto a favore.
Ai Pin si propone come prima vera e propria interpretazione di intelligenza artificiale a uso personale. Non un sistema adattato in qualche modo per allinearsi alla moda del momento, ma un progetto inedito, costruito proprio intorno a questo.
I risultati sono evidenti a partire dalle forme. Un semplice wearable poco più piccolo di una action cam, da indossare appunto come una spilla. Aspetto più importante capace non solo di farsi notare, ma anche di tornare realmente utile.
Intelligenza artificiale a portata di mano
L’idea è affiancare, se non superare, l’uso dello smartphone in situazioni dove questo si riveli poco pratico o comunque non indispensabile. L’aspetto più visibile e innovativo, il minuscolo proiettore integrato, grazie al quale visualizzare anche sul palmo della mano dati di rapida lettura, come notifiche o messaggi.
Al quale si affianca l’interfaccia vocale, da aggiungere a quella gestuale, in una modalità sicuramente diversa dal solito. Una delle prime applicazioni di intelligenza artificiale, è la capacità di assimilare il proprio tono di voce per replicarlo in fase di interazione.
Per quanto possa rivelarsi poco più di una curiosità, sicuramente una funzione originale. Decisamente più concrete invece l’applicazione alla gestione della posta, selezionando i messaggi potenzialmente interessanti per un’apertura immediata, o per proporre playlist sulla base dei propri interessi ricavati anche dagli ascolti precedenti. Da ascoltare con i tradizionali auricolari Bluetooth oppure direttamente dallo speaker, gestito anche questo in modo intelligente, per regolare il volume in modo da permettere l’ascolto, ma garantendo la riservatezza.
In più, naturalmente, anche una fotocamera per riprendere immagini e video. Considerata la natura del dispositivo e l’assenza di un movimento esplicito, sarà però interessante capire se e come dovrà essere regolamentato l’utilizzo nel rispetto della privacy e se saranno sufficienti i LED associati all’attivazione dei vari sensori. In questo caso comunque, il supporto dell’IA sarà nella ricerca e recupero delle immagini al momento opportuno.
Un potenziale tutto da scoprire
Ci sono poi alcuni aspetti particolarmente innovativi. Ai Pin intende affermarsi anche come traduttore simultaneo, funzione molto ambita, dove in tanti si sono già cimentati, ma con scarso successo dal punto di vista pratico. Più curiosi invece, il supporto promesso a un’alimentazione corretta, sfruttando le immagini dei propri pasti.
Sul fronte pratico, c’è ancora una funzione sicuramente interessante. Il sistema operativo Ai Bus è infatti in grado di riconoscere in automatico la funzione richiesta. La promessa intrigante è superare la necessità di gestire le app e tutte le operazioni connesse, a partire dal doverle scaricare, aggiornare e avviare.
Tutto questo non può fare a meno anche di una tecnologia all’avanguardia. Per quanto ben nascosta da un involucro dalle linee semplici ma eleganti, all’interno c’è un processore Qualcomm Snapdragon, pronto a fornire tutta la potenza di calcolo necessaria per funzioni sicuramente impegnative sotto questo punto di vista.
Tutte le informazioni raccolte, insieme a quelle personali, sono gestite direttamente da Humane su un portale riservato. Per quanto riguarda l’autnomia invece, non vengono al momento fornite indicazioni precise, ma viene precisato come Ai Pin possa in pratica lavorare a ciclo continuo, grazie alla possibilità di sostituire la batteria senza spegnere il dispositivo. Questo implica però, la necessità di avere appresso un accumulatore di riserva, in pratica come avveniva con i primi telefoni cellulari, e un’ammissione indiretta di problemi nel grantire la copertura almeno giornaliera.
La disponibilità in tre varianti di colore è per il momento limitata agli USA. La presentazione alle sfilate parigine però, lascia intendere un arrivo prossimo anche dalle nostre parti. Sicuramente non alla portata di tutti il prezzo, anche se meno alto di quanto ci si potrebbe aspettare considerata la natura del wearable. Ai Pin infatti, costa 699 dollari. Al quale dovranno essere aggiunti i costi del contratto telefonico.
Pubblicato il 10/11/2023