Visto da vicino, Vision Pro lascia emergere tutti i limiti

Visto da vicino, Vision Pro lascia emergere tutti i limiti






Tanti i resi per Vision Pro. Prezzo e problemi di utilizzo le ragioni principali, ma è presto per parlare di bocciatura

A poche settimane dal lancio di Vision Pro, nei giorni scorsi si è iniziato a parlare dei primi riscontri diretti da chi ha avuto la possibilità di testare la nuova sfida Apple. Come prevedibile, una serie di pareri discordanti, con alcuni tratti in comune interessanti, a partire da un numero non trascurabile di resi al termine del periodo di prova di quindici giorni.

Nonostante questo, come sottolinea l’esperto in materia Marc Gurman, al termine delle dimostrazioni organizzate presso gli Apple Store, circa il 15% decide di procedere all’acquisto. Un tasso di conversione giudicato positivo considerando la novità e il prezzo del dispositivo.

Un mondo fin troppo virtuale

Un numero comunque abbastanza grande da poter raccogliere anche il parere sul campo dei clienti veri e propri. Un primo elemento di valutazione interessante arriva da un operatore nel mondo dell’intrattenimento in Florida, interessato all’uso anche nel proprio tempo libero. Entusiasta della tecnologia, la prima conseguenza evidente è però un’eccessiva disconnessione dal mondo reale.

In pratica, quelle scene, fin troppo accentuate per non sembrare sospette, di persone per strada se non addirittura al volante, totalmente immersi nell’uso di Vision Pro da non curarsi di compiere geti e movimenti all’apparenza incontrollati agli occhi dei passanti.

Una dirigente di una società di investimenti a Los Angeles va però oltre, sollevando un altro aspetto. A lasciarsi trascinare da Vision Pro, si finisce per ritrovarsi del tutto estranei alla realtà nella quale volenti o dolenti ci si trova immersi. Inoltre, il movimento continuo richiesto dallo Spatial Computing si traduce facilmente in uno sgradevole eccesso di sudore nelle parti a contatto con il visore.

I fedelissimi Apple pronti a una seconda chance

Anche tra gli appassionati più fedeli ad Apple non mancano le perplessità. Una di queste, lamenta come il visore sia il prodotto Apple con il più alto tasso iniziale di difetti mai provato. La sorpresa iniziale svanisce rapidamente di fronte a un utilizzo problematico e applicazioni ancora troppo limitate.

U altro ammiratore solleva una questione altrettanto importante, forse una delle più delicate dal punto di vista tecnico. La qualità del display Vision Pro è fuori discussione. Il problema però è il passthrough, cioè la sovrapposizione con la vista reale, filtrata al punto da apparire come un video in bassa risoluzione.

Anche l’impiego per la visione di film, al momento si sta rivelando inferiore alle attese. Di fronte alla difficoltà oggettiva di riuscire a indossare il dispositivo per diverse ore, a cui si aggiunge quella di poter fare altro, quindi con un multitasking non in linea con le promesse Apple, alla fine più di un utente ha deciso di restituire il visore.

Anche chi apprezza in linea di massima Vision Pro, non è del tutto convinto. Almeno non al punto da convalidare la spesa di 3.500 dollari. Gli entusiasti infatti non mancano, soprattutto come una sorta di evoluzione del cinema 3D, ma pochi sono disposti ad andare oltre. Inoltre, per quanto curata in fase di vendita, la regolazione resta un problema molto sentito, difficile da aggiustare per contro proprio.

C’è però un aspetto importante, Da non escludere, esattamente in linea con le strategie Apple. Buona parte degli utenti insoddisfatti di Vision Pro in realtà non arriva a una bocciatura definitiva. Si parla infatti di una sorta di test, in attesa di una seconda versione più in linea con i primi riscontri e soprattutto più abbordabile.

Pubblicato il 23/2/2024

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