Il lavoro Polar 360 al servizio di salute e sicurezza
Sicurezza e salute alla base del progetto Polar 360, un bracciale smart senza display per analisi più dettagliate e diffuse
Nel momento in cui il confronto tra gli smartwatch si gioca per buona parte su forme e qualità del display, pensare a un nuovo modello del tutto privo di schermo può sembrare un controsenso. Eppure, wearable come quello ormai consolidato di Whoop hanno un mercato di riferimento per nulla trascurabile, al punto da indurre anche Polar ad affrontare una nuova sfida, ribattezzata Polar 360.
Un nome in grado di aiutare a comprendere quanto l’azienda creda in una soluzione di questo tipo e quanto estese siano le potenzialità. Al momento, indirizzate soprattutto al mondo aziendale, dove in effetti un dispositivo del genere può rivelarsi effettivamente utile.
Ai più attenti non sarà sfuggito come diversi atleti in discipline come nuoto, corsa o ciclismo indossino effettivamente un bracciale Whoop per tenere traccia dei propri parametri durante un allenamento o una competizione. Situazioni dove un display non si rivelerebbe particolarmente utile, ma al contrario potrebbe invece essere ingombrante.
Quanto contano solo i dati
Da qui l’interesse di Polar 360, esteso a tutte quelle attività aziendali dove sia importante tenere sotto controllo la condizione fisica e lo stato di salute di una persona. Con diversi vantaggi.
Prima di tutto, peso e ingombro. Un wearable incentrato solo sui sensori in questo caso rimane sotto i tredici grammi, impercettibile o poco più. Inoltre, nel caso di Polar 360, permette di integrarlo a perfezione nel braccialetto, rendendolo di fatto praticamente invisibile.
Questo permette inoltre di sfruttare maggiore spazio per i sensori, a tutto vantaggio della precisione. Tutto quanto riguardi frequenza cardiaca, conteggio passi e attività, può contare sulla migliore tecnologia dell’azienda, senza scendere a compromessi con gli altri elementi tipici di uno smartwatch.
Inoltre, l’analisi del sonno diventa sicuramente più affidabile Prima di tutto per la maggiore comodità nell’indossare il dispositivo anche di notte, ma anche per la maggiore precisione nei dati raccolti, da tradurre in analisi più approfondite.
In sostanza, informazioni utili a definire uno stato di salute più completo di chi lo indossa, Da qui, l’idea di rivolgere Polar 360 prima di tutto al mondo aziendale, richiamando l’attenzione sugli strumenti utili agli sviluppatori per realizzare applicazioni nuove o personalizzate.
Sicurezza e salute al lavoro
Difficile immaginare oggi a Polar 360 come nuovo strumento destinato a entrare nel corredo di un lavoratore, al pari ci PC, smartphone o utensili vari. Il potenziale però, sicuramente non manca.
I dati registrati possono infatti essere trasmessi e analizzati all’istante a un sistema, il quale, con tutta la riservatezza del caso, può seguire lo stato di salute di una persona e fornire relativi consigli personali, ma anche valutare la situazione a livello aziendale. Nel caso di attività impegnative sotto il profilo fisico, o della responsabilità come un autista, aiutare a capire se una mansione possa essere svolta in condizioni di sicurezza.
Interessanti anche le prospettive nel campo delle telemedicina, con la possibilità di seguire un paziente anche da casa, riducendo interventi del personale specializzato e soprattutto le trasferte nelle strutture sanitarie. O anche solo per una stima più personalizzata utile a definire i termini di un’assicurazione.
Sempre alto anche il potenziale nel mondo dello sport, a diversi livelli. Da un monitoraggio durante allenamenti e gare meno invasivo rispetto a uno smartwatch, alla prospettiva di analisi di gruppo, importanti negli sport di squadra.
Anche se non si parla ancora di entrata in commercio ufficiale, Polar 360 manda sicuramente un segnale interessante ai diretti rivali, con una sfida su un terreno finora forse fin troppo trascurato, il cui potenziale non invece da sottovalutare.
Pubblicato il 13/5/2024