Le batterie flessibili pronte a lanciare una nuova moda

Le batterie flessibili pronte a lanciare una nuova moda

La batterie flessibili pronte a rivoluzionare settori importanti, a partire dall’abbigliamento smart e una nuova generazione di wearable

Al centro dell’attenzione soprattutto per i discorsi legati alla mobilità elettrica, in realtà le batterie sono ormai protagoniste di buona parte della vita quotidiana, e non solo per gli smartphone. Una prossima evoluzione però, ne allargherà ulteriormente il raggio d’azione, aprendo nuove prospettive ai wearable.

Le batterie flessibili sono infatti ormai prossime a diventare una realtà anche dal punto di vista della produzione in serie. Le strade seguite alla ricerca vanno ancora in più direzioni, con diverse tecnologie per accumulatori riacaricabili oppure usa e getta, ma di lunga durata in relazione all’oggetto da abbinare.

In ogni caso tuttavia, i vantaggi illustrati da un report IDTechEx sono ormai evidenti. A partire da un settore poco noto, e probabilmente anche poco popolare, ma dove il potenziale è enorme. Grazie alla batterie flessibili sarà possibile sviluppare una nuova generazione di etichette smart. Rispetto a quelle attuali tipo RFiD, attive, nel senso di poter interagire e non solo contenere dati permanenti.

Sempre restando in campo industriale, nuovo impulso per lo sviluppo di sensori dedicati a i processi industriali, in favore di produttività riduzione degli errori e risparmio energetico. In entrambi i casi, con la possibilità di adattarle meglio alla superficie o al materiale dove devono essere applicate.

Batterie da cucire su misura

Il riferimento ai sensori porta però inevitabilmente al mondo wearable, forse il maggior potenziale mercato sul fronte consumer. Al riguardo, IDTechEx parte da soluzioni meno rivoluzionare, ma sempre interessanti. Per esempio, maggiore libertà nel progettare auricolari, cuffie ma anche smartwatch, dove la flessibilità non è certo una caratteristica. Qualcosa quindi in grado di adattarsi meglio alla conformazione di orecchie o polsi.

Oltre a questo però, la spinta ci si augura decisiva per un settore dall’enorme potenziale, finora praticamente non sfruttato se non in minima parte proprio per via della rigidità nelle batterie, l’abbigliamento smart.

I pochi tentativi fatti finora, non sono mai usciti dai laboratori di ricerca. Una batteria flessibile deve infatti avere lo stesso livello di morbidezza di un tessuto e fino a oggi questo non si è mai verificato, In pratica, la sensazione è quella ci un capo di abbigliamento con una etichetta sempre troppo fastidiosa, da non poter rimuovere.

L’abbigliamento smart farà tendenza

Ora tutto questo sembra essere superato e non a caso tra gli osservatori più attenti dei progetti in corso ci sono proprio grandi marchi dell’abbigliamento. Servono ancora passi avanti riguardo a tenuta, autonomia e resistenza, ma il traguardo viene considerato ormai vicino.

Secondo le stime, il settore delle smartpatch, uno dei più promettenti, nel 2025 raggiungerà quota 43,3 milioni di dollari. Sicuramente non tanti, ma partendo praticamente da zero. Inoltre, per gli anni successivi fino al 2030 è prevista una crescita periodica del 21,6%.

Partendo da una nuova generazione di bracciali, smartring e auricolari più ergonomici, sarà possibile sviluppare una serie di dispositivi più affidabili anche nella lettura dei dati, per poi affrontare ufficialmente la sfida nel settore abbigliamento.

Le batterie flessibili permetteranno per esempio di realizzare indumenti con i sensori nella posizione ideale per monitorare i parametri desiderati in fase di allenamento o gara, ma anche per seguire meglio lo stato di salute.

Pubblicato il 14/8/2024

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