Quando l’ansia trasforma gli smartwatch in un pericolo per la salute
Segnali di allerta su presunti problemi cardiaci, rischiano di generare o aumentare l’ansia per chi utilizza uno smartwatch
Più volte in passato si è perlato dei potenziali effetti collaterali delle presunte indicazioni sulla salute indicate dagli smartwatch, e in particolare dei segnali di allerta su potenziali problemi cardiaci. Per esempio, persone andate in Pronto Soccorso sollecitate da un ipotetico rischio di fibrillazione atriale segnalato da Apple Watch. Oppure richieste di intervento pensate in caso di incidente stradale inviate invece dopo un banale ruzzolone sulla neve con gli sci.
Tutto questo, come a volte gli avvisi sulla salute i gli stimoli all’attività fisica, possano contribuire ad aumentare il livello di ansia dell’utente. In questo caso, una situazione analizzata da vicino e con le dovute competenze dall’American Heart Association.
Aggravante invece di soluzione
L’associazione ha infatti voluto analizzare il reale impatto di uno smartwatch su pazienti effettivamente alle prese con problemi cardiaci. Il risultato non è del tutto favorevole ai wearable.
Risulta infatti come il 20% dei pazienti di fronte a una notifica di ritmo cardiaco irregolare, sviluppi o aumento il proprio stato di ansia. Gli stessi, pronti a rivolgersi a uno specialista per affrontare la situazione.
A rendere la situazione più complicata, intesa come aumento nel numero di pazienti allarmati, la diffusione sui modelli più sofisticati, dell’ECG. Al minimo riscontro anomalo, la prima reazione è rivolgersi a un medico o a un servizio sanitario, anche in assenza di reali sintomi o esigenze.
Più attenzione ai messaggi di allerta
Importante sottolineare, i wearable restano in linea di massima alleati preziosi per la salute. Sono allo steso tempo anche strumenti puramente indicativi. Non decisivi per soggetti valutatati a rischio con dispositivi professionali.
Il pericolo concreto è come strumenti concepiti per aiutare le persone a stare più attenta alla propria salute e migliorare il proprio stile di vita, si trasformino in generatori di ansia e falsi allarmi, al punto di appesantire il servizio sanitario pubblico, invece di alleggerirlo.
Da qui, un richiamo anche ai produttori oltre agli utenti. In fase di progettazione, pensare a tutte le reali possibili conseguenze di una funzioni in ambito salute, domandandosi se i potenziali effetti collaterali non possano finire per superare i potenziali vantaggi.
Pubblicato il 21/8/2024