Athlete Intelligence, la curiosa versione Strava di IA può solo migliorare
Athlete Intelligence di Strava utilizza l’IA per fornire riscontri immediati su un’attività, ma si rivela troppo scontata e superficiale
Da qualche giorno, un mese circa ormai, su Strava c’è una curiosa novità, Athlete Intelligence. In teoria, una prima applicazione dell’intelligenza artificiale pensata dal social network rivolto agli appassionati di sport per migliorare quantità e qualità delle informazioni sulle attività registrate. In pratica, qualcosa di inutile o poco più, almeno nella configurazione attuale e per lo scopo a cui è stata pensata.
L’impegno di Strava alla costante ricerca di novità è sicuramente da apprezzare. In questo caso però, i risultati lasciano decisamente perplessi. In particolare, per il livello delle analisi proposte, troppo semplici e banali per rivelarsi utili. Qualcosa di molto simile a una mamma quando guarda il figlio a una gara, sempre e comunque comprensiva e prodiga di consigli scontati.
L’analisi che non c’era, della quale non si sentiva la mancanza
Ufficialmente, secondo Strava, Athlete Intelligence intende semplificare la vita nell’analisi dei tanti dati raccolti nel corso del tempo, da tradurre in valutazioni sullo stato di forma e fornire indicazioni sugli impegni dei giorni successivi.
L’algoritmo scompone i dati di ogni sessione in indicazioni immediatamente leggibili e comprensibili, almeno dal punto di vista del messaggio. Il primo problema però, fin troppo semplificato, al limite dell’inutile. Niente che una persona anche agli inizi di un impegno sportivo non possa dedurre per conto proprio.
Nel momento stesso in cui si carica una corsa, un giro in bicicletta, una camminata o un’escursione, Athlete Intelligence elabora le statistiche dell’attività e restituisce una sintesi dell’allenamento. L’intenzione è aiutare chi cerca un responso rapido ma non vuole passare tempo a districarsi tra grafici e numeri. Con in più l’aspetto motivazionale.
Buona l’intezione, scadente la realizzazione
Il risultato attuale è ben lontano dall’obiettivo. Nel primo caso infatti, la volontà di semplificare l’analisi si spinge oltre i limiti della banalità, Sul fronte motivazionale invece, la sensazione è quella di una pacca sulla spalla o di una carezza del buon genitore, o del bravo allenatore, sempre e comunque.
L’obiettivo di Athlete Intelligence resta comunque nobile. La funzione considera gli ultimi trenta giorni di attività per individuare miglioramenti e schemi ripetuti, tracciando il quadro globale. Per quanto riguarda le prestazioni, l’idea è aiutare a capire quando un andamento sia intenso o rilassato, sempre pronto però a celebrare il raggiungimento di un traguardo o un obiettivo.
Grazie all’AI, con un alto tasso di personalizzazione. Come dimostra la versione Beta però, il lavoro è ancora lungo, e in questo caso è Strava stessa a doverci mettere più impegno. Per il momento, senza affidarsi troppo sui giudizi di Athlete Intelligence.
Pubblicato il 5/11/2024