La calza smart FootBit vuole correre lontano dagli infortuni
Un sensore applicato a una calza da corsa è il progetto FootBit pensato per aiutare a correggere la postura e ridurre gli infortuni
Per un appassionato di running, o un altro sport dove la corsa è parte fondamentale della disciplina, l’infortunio è una delle peggiori prospettive dalle quali tenersi il più possibile a distanza. Un importante aiuto può arrivare dal nascente settore dell’abbigliamento smart, dove una delle idee più interessanti arriva da FootBit.
Come ammettono gli stessi progettisti, al momento ancora poco più di un prototipo, da perfezionare prima di poter diventare realmente fruibile da un largo pubblico, ma il cui potenziale è sicuramente già visibile.
L’idea è mettere a punto un sensore da allacciare sopra la caviglia, uno dei punti ideali per raccogliere dati sulla prestazione, ma soprattutto sulla postura. Un errato appoggio del piede durante la corsa infatti, si traduce in una posizione della caviglia, a lungo termine pronta a trasformarsi in infortuni.
Passo dopo passo, lontano dagli infortuni
Al momento FootBit è già in grado di rilevare tutto questo, analizzando l’angolazione di impatto sul terreno e la pronazione il modo con cui il piede ruota al momento del contatto con il terreno e la relativa durata.
Dati importanti per chi affronta lunghe distanza, ma anche per chi è agli inizi, quando la scarsa abitudine alla corsa porta più facilmente a posture potenzialmente dannose.
I dati raccolti da FootBit e trasmessi via Bluetooth alla relativa app vengono analizzati all’istante e memorizzati per alimentare l’algoritmo di Intelligenza Artificiale utile a perfezionare i consigli e seguire gli sviluppi nel corso del tempo. Dai quali ricavare anche indicazioni per allenamenti più personalizzati, quindi anche meno rischiosi dal punto di vista degli infortuni.
Un’idea da perfezionare
L’obiettivo della campagna avviata su Indiegogo è raccogliere i fondi necessari a perfezionare i sensori. Mentre a detta dei progettisti l’affidabilità ha infatti raggiunto ottimi livelli, il wearable ha bisogno di essere drasticamente ridimensionato, così da rivelarsi più attraente e meno ingombrante.
L’idea di un sensore per la corsa non è naturalmente nuova. Di recente, ci hanno già provato i protagonisti del settore, a partire da Nike e Adidas. Un discorso rimasto in sospeso, per così dire, al punto da indurre a pensare come in realtà una proposta definitiva sia ancora lontana.
L’idea FooBtit però, non è certamente da sottovalutare, a condizione però di trovare la giusta direzione. Un sensore abbastanza piccole e flessibile da essere integrato in una calza da corsa è sicuramente una prospettiva interessante.
Pubblicato il 26/11/2024