Lo smartwatch pronto a fermare i virus, e non solo il Covid-19
Un semplice algoritmo è in grado di riconoscere le infezioni da virus come il Covid-19 sfruttando i comuni sensori di uno smartwatch
Uno smartwatch come strumento utile a combattere la diffusione di virus. Come il Covid-19 certamente, ma non solo. Su questo sta lavorando physIQ, in collaborazione con la Purdue University, nell’Indiana. Con risultati decisamente interessanti, pronti a fornire un nuovo importante aiuto nella tutela della salute.
Uno degli aspetti più importanti, sfruttando le caratteristiche degli smartwatch attuali; senza dover cioè modificare i modelli già in commercio inserendo nuovi sensori. In particolare, una lettura già affidabile dello stato di salute si può ottenere anche senza il sensore di temperatura corporea.
In pratica, un’applicazione tanto diversa quanto promettente dell’intelligenza artificiale. L’algoritmo commercializzato da physIQ si affida semplicemente al rilevamento continuo di parametri come la frequenza cardiaca o l’analisi del sonno.
L’intelligenza artificiale sconfigge il virus
L’idea è sfruttare la relazione tra questi valori come indicatori di una possibile alterazione dello stato di salute. Situazione tipicamente dovuta alla presenza di un virus, causa dell’insorgere di un’infezione con le relative ripercussioni su respirazione e riposo.
L’uso regolare di uno smartwatch può quindi diventare prezioso alleato nel contrastare un virus. La serie di dati raccolti e memorizzati nel corso del tempo aiuta a definire un quadro sulle condizioni standard di salute dell’utente. Sulla base di questo, physIQ riesce a individuare per tempo i potenziali scompensi e analizzarli per capire se si tratti della potenziale presenza di un’infezione oppure solo di una situazione temporanea.
Anche senza bisogno di spingersi fino al rischio di situazioni a rischio come il Covid-19, una funzione utile per riconoscere una comune influenza abbastanza in anticipo da evitare il contatto con altre persone, o quanto meno adottare le precauzioni del caso.
Smartwatch sempre più sinonimo di salute
I test sono stati effettuati con un centinaio di volontari, per buona parte studenti della Purdue University, dotati di Samsung Galaxy sui quali è stata installata l’applicazione. Per una migliore affidabilità, nella circostanza sono stati utilizzati anche sensori da applicare sul petto e aggiungere un ECG ai dati rilevati dallo smartwatch.
L’obiettivo finale, in condizioni standard resta invece limitare la raccolta dei dati a elementi quali frequenza di respirazione e variazione nella frequenza cardiaca. Non c’è alcun riferimento alla possibilità di sfruttare le funzioni ECG integrate in modelli come i più recenti Apple Watch o Fitbit Sense.
Tempi e modalità per la distribuzione dell’applicazione per smartphone in grado di riconoscere le infezioni da virus non sono ancora stati comunicati in dettaglio. Tuttavia, physIQ è convinta della sua efficacia al punto da essere già al lavoro su prospettive al di là del contrasto ai virus. Per esempio, tracciare quadri clinici dei pazienti in modo da stimare l’efficacia di una terapia o aumentare la sicurezza durante una cura.
Publbicato il 3/11/2021