Nei wearable la salute ha la meglio sulle consegne
Le difficoltà nella produzione non fermano la crescita del mondo wearable. Nessuno approfitta del leggero calo di Apple
Il mondo wearable archivia un altro trimestre da record. Secondo le stime IDC infatti, anche nel periodo luglio-settembre 2021 le vendite hanno registrato una crescita. Alla luce del 9,9%, neppure tanto trascurabile.
Il settore ha infatti ormai raggiunto le dimensioni importanti di 138,4 milioni di prodotti venduti. Un mercato sempre ampiamente contrassegnato dagli hearable, auricolari e simili, protagonisti nel 64,7% delle vendite e a loro volta in crescita del 26,5% nel giro di dodici mesi.
Alle spalle, però, guadagnano terreno gli smartwatch e i tracker più orientati alle funzioni a supporto della salute, arrivati a coprire il 34,7% del mercato. Poco spazio di conseguenza, per le altre proposte, a partire da smartglasses e visori per la realtà aumentata.
Wearable sinonimo di salute
A dare ancora più consistenza al risultato raggiunto, il particolare periodo a livello globale. Se da un lato prosegue la spinta impressa dalla pandemia verso dispositivi utili a controllare salute e forma fisica, dall’altro l’impatto della carenza di componenti e problemi nei trasporti inizia a farsi sentire anche nel mondo wearable.
Più in generale, si osserva una tendenza degli utenti a guardare sempre più agli smartwatch rispetto ai tracker. Guardati spesso come soluzione più a buon mercato o per un primo approccio ai wearable, l’interesse si concentra velocemente verso qualcosa di più completo sia per quanto riguarda le funzioni sia per l’estetica.
Apple attendista, ma nessuno ne approfitta
Un settore, ormai appare quasi inutile ribadirlo, dove Apple non sembra avere rivali. Soprattutto sulla spinta degli AirPods, la quota di mercato è del 28,8%. La vendita di 39,8 milioni tra auricolari e Watch non è però stata sufficiente a evitare un piccolo passo indietro rispetto alla quota di mercato del 32,8% di un anno prima.
Da sottolineare però, il rinvio a ottobre della messa in commercio di Watch 7, i cui risultati sono attesi per l’ultima parte dell’anno. D’altra parte, per Apple, non c’è ancora nessuna ragione di temere un ritorno dei rivali.
Soprattutto, perché nonostante il lancio di nuovi modelli, Xiaomi arretra. La perfetta coincidenza di vendite pari a 12,7 milioni di prodotti con Samsung, corrisponde a una quota del 9,2%. Se per il produttore coreano significa però un piccolo passo avanti, per il marchio cinese la perdita è evidente.
Non ha tanto da sorridere neppure Huawei. Anche in questo caso, il miglioramento nelle vendite arrivate a quota 10,9 milioni, non è abbastanza per reggere il passo con la concorrenza, perdendo quindi terreno fino al 7,9%.
Discorso particolare per l’immediato inseguitore ormai alle spalle. Con 10 milioni di prodotti venduti, triplicati nel giro di un anno, Image Marketing, proprietario del marchio BoAt, è ormai vicina a Huawei, A differenza di questa però, si tratta di un risultato raggiunto praticamente solo nel mercato indiano. Un segnale preoccupante per l’Europa, destinata a diventare mercato sempre più secondario anche nel mondo wearable, dove attenzione alla domanda e priorità nelle consegne sembrano destinati a calare ancora.
Pubblicato il 8/12/2021