Storie da Beat Yesterday Awards, esempi per tutti
I cinque vincitori selezionati da Garmin per i Beat Yesterday Awards 2022, capaci di trasformare le avversità in stimoli a spingersi oltre
«Un premio consegnato dai campioni agli amatori». Il motto ricordato da Stefano Viganò, amministratore delegato di Garmin in apertura della settima edizione di Beat Yesterday Awards, probabilmente mai come in questa occasione ha centrato il bersaglio.
Pur percorrendo strade diverse, le cinque storie dei rispettivi riconoscimenti consegnati nella serata milanese sono un giusto premio per altrettante persone capaci di mettere in campo grinta, passione, perseveranza e resilienza di fronte a una situazione difficile. Le stesse davanti alle quali in tanti si arrendono. Un esempio quindi utile per molti in difficoltà di fronte agli imprevisti, da persone nelle stesse condizioni.
«Ci piace questa sfida di trovare e premiare la gente comune – ribadisce Viganò -. Andremo avanti, sempre alla ricerca di chi può realmente diventare un esempio per chiunque».
In comune a tutti naturalmente, anche la tecnologia Garmin. Dallo stimolare l’esercizio fisico a seguire un allenamento, fino a guidare verso un traguardo, smartwatch, ciclocomputer e simili sono uno dei tanti mezzi a disposizione di chi vuole riprendere il controllo della propria vita dopo una brutta battuta di arresto, provando addirittura a rilanciare verso obiettivi altrimenti mai neppure immaginati.
A ulteriore conferma della validità del progetto, il parterre d’eccezione intervenuto non solo per premiare, ma anche per applaudire e sostenere i veri protagonisti, i cinque artefici di storie tutte da raccontare.
Se i Beat Yesterday Award sono stati consegnati da nomi di primo piano come la marciatrice Antonella Palmisano, i ciclisti Filippo Ganna, Elia Viviani e Vincenzo Nibali, l’alpinista Simone Moro, il velista Federico Michetti, e il commissario tecnico della Nazionale di Ciclismo su pista Marco Villa, in prima fila c’erano anche Norma Gimondi, Hervé Barmasse, i presentatori radiofonici Linus e Frank Lotta, il volto di Sky Davide Camicioli, la voce di Mediaset Andrea Berton e il cantante Ghemon.
Al volante delle proprie scelte
A Villa Necchi Campiglio, la prima a salire sul palco è stata Laura Broglio, camionista, mamma e scrittrice. Tre parole difficili da combinare, dalle quali scaturisce una realtà fuori dall’ordinario. Eppure, a Laura è bastato toccare per un secondo il volante e, come un colpo di fulmine, capire quale sarebbe stata la direzione della sua vita, da quel giorno in poi.
Più forte della sclerosi multipla
Per certi versi ancora più impegnativa la sfida affrontata da Cristina Nuti. Una donna forte, tenace e determinata, dedita alla carriera e allo sport, capace di coniugare a questi aspetti anche una vita familiare solida. Poi però, all’improvviso qualcosa cambia: Cristina perde il lavoro due volte, il matrimonio finisce e anche quella salute che pareva granitica la tradisce con una diagnosi di sclerosi multipla.
Si parla però di una guerriera pronta a tramutare l’imprevisto in un sorta di “compagna di vita”, ignorandola il più possibile. Con risultati encomiabili in una disciplina tra le più impegnative, il triathlon. Dove però riesce a scoprire i valori di una vita nuova, dalla quale estrarre l’energia utile a raggiungere ogni giorno nuovi obiettivi, fino ad arrivare all’Ironman. Cristina è la prima italiana affetta da sclerosi multipla a portare a termine un Ironman, quello di Klagenfurt, il primo di una serie ancora aperta.
Più forte del vento contrario
Una storia con alcuni punti di contatto con quella di Davide Pescuma. Milanese di nascita, questo non gli impedisce di sviluppare presto una grande passione per il mare e in particolare la vela. Costanza e perseveranza lo portano a diventare charter, poi shore team per un equipaggio della TP52 Super Series, con in testa il sogno del progetto giovani di Luna Rossa.
Proprio quando il cerchio sembra chiudersi, durante i test Davide riporta due volte un grave infortunio al ginocchio. La disavventura non scrive però la parola fine su questa storia: Luna Rossa lo nota e lo inserisce nello shore team come responsabile idraulica, dove oggi è un importante tassello dell’intero progetto.
La vetta può attendere
Quasi opposto invece, il cammino di Marcello Villani, determinato a puntare in alto. Nasce infatti a Genova, ma la sua passione si rivela la montagna. Dopo i traguardi di gare tra le più impegnative in assoluto come il Tor des Géants e l’UTMB, scocca la scintilla con l’alpinismo. Obiettivo, gli oltre settemila metri del Peak Lenin. Anche se la vetta è rimasta lontana, un successo comunque interiore per aver imparato il valore della rinuncia e la pazienza indispensabile a potersi giocare un altro tentativo in futuro.
Tre volte più forte
Infine, la storia di Sabrina Schillaci testimonia il potere dell’altruismo combinato alla determinazione, nel momento in cui la vita riserva brutti imprevisti non solo a sé stessi. Quando suo marito si tuffa in un lago e ne riemerge tetraplegico, le loro vite sono come entrate in pausa. Una sorta di stasi, dalla quale è difficile per entrambi uscirne.
Poi, quasi per caso a Nizza, di fronte a un gruppo di appassionati Ironman pronti a gettarsi anima e corpo in un’acqua ghiacciata, arriva la scossa. Oggi Sabrina è un’atleta ultracyclist e coach professionista. Ha cominciato a praticare triathlon nel 2014, mettendo in campo risorse perfino a lei sconosciute, ma riuscendo a coinvolgere e supportare suo marito nella nuova realtà.
A coronamento della serata, un pensiero anche per il Dottor Oreste Gentilini, Primario presso IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, ma nell’occasione soprattutto Presidente di EUBREAST Italy ETS, attiva nella ricerca scientifica contro il cancro al seno.
A ottobre 2022 Garmin Italia è stata protagonista della Pink October Challenge – One Step at a Time, campagna lanciata dalla sede europea dell’azienda per incoraggiare persone in tutta Europa a muoversi per raccogliere fondi a favore di associazioni benefiche che combattono il cancro al seno.
«Sette anni di Beat Yesterday Awards significano sette anni di storie e racconti incredibili – conclude Stefano Viganò -. Ci piace pensare che le storie continuino a essere raccontate e i protagonisti le portino avanti giorno dopo giorno, anche una volta finita la festa».
Pubblicato il 2/12/2022