Prevenzione e qualità delle cure, la telemedicina è già realtà. Parola di iHealth
Dall’ipertensione al diabete, gli strumenti connessi sono già un grande aiuto per pazienti e medici
Il settore della Sanità si presenta come uno dei più promettenti per le tecnologie wearable. A differenza degli ambienti consumer tuttavia, è necessario procedere con tempi più lunghi, con la dovuta cautela. In ogni caso, le prospettive restano di quelle importanti e di conseguenza la vivacità non manca.
Già oggi infatti, le potenzialità della salute online sono concrete sia a livello preventivo sia a livello di assistenza. D’altra parte, gli operatori del settore non possono ignorare l’esistenza di prodotti sanitari connessi alla Rete né l’utilizzo fatto dai pazienti. Superando i pregiudizi del caso, è innegabile come diversi strumenti siano in grado di permettere ai medici di mantenere il legame con i propri pazienti a distanza, mantenere l’osservazione costante, l’adattamento alle terapie o dopo un ricovero, riducendo anche il tempo di permanenza in ospedale. Tuttavia alcuni studi condotti da iHealth confermano una certa reticenza, considerata legittima, da parte dei medici. Più dell’affidabilità ormai certificata, i timori sono legati alla potenziale valanga di dati da trattare e la responsabilità relativa alla consultazione. Secondo la società francese, ostacoli da superare a fronte ai vantaggi di un’assistenza personalizzata legata alla telemedicina.
Per esempio, l’ipertensione nei pazienti non è sempre facile da rilevare, perchè la misurazione della pressione non è un automatismo. Secondo l’OMS, un adulto su tre soffre di ipertensione e il 50% dei pazienti affetti da questa patologia cronica non è controllato. Misurare la pressione dal medico non è necessariamente indicativo. L’operazione deve essere eseguita dopo un periodo di riposo di alcuni minuti, preferibilmente il mattino subito dopo alzati o la sera prima di andare a dormire. L’automisurazione diventa così il migliore strumento per il disporre di un quadro preciso della pressione del paziente. E l’approccio connesso sostenuto da iHealth permette di fornire al proprio medico uno storico completo di dati, distribuiti su un periodo ben preciso.
Per i pazienti diabetici (382 milioni recensiti nel mondo secondo l’OMS) i dispositivi connessi migliorano in modo significativo la vita quotidiana. I dati vengono registrati automaticamente da un’applicazione mobile; il paziente può consultarli in qualsiasi momento e condividerli in completa sicurezza con il proprio medico. Dal maggiore numero di dati disponibili, scaturiscono diagnosi e terapie più efficaci. Senza essere troppo futuristici, migliorando la diagnosi e la gestione delle malattie croniche, per la maggior parte chiamate silenziose, che oggi troppo spesso vengono diagnosticate tardi.
Risultati già importanti, anche se i vantaggi della telemedicina non finiscono qua. Nei prossimi anni aiuterà infatti a combattere il fenomeno dei piccoli centri abitati senza medico, senza ospedali, oppure nelle zone difficili da raggiungere. Con un importante apporto anche in caso di calamità.